BELLUNO - Mentre il Consiglio di Stato boccia il ricorso sui vaccini presentato dal governatore Zaia, in via Feltre il lavoro si fa duro. Gli ambulatori hanno allargato l'orario di apertura, si sta considerando la possibilità di aperture straordinarie e, in vista dell'avvio della campagna anti influenzale si inizia a temere l'assalto al servizio. I termini per la presentazione delle autodichiarazioni e dei certificati delle avvenute vaccinazioni sono scaduti da quasi dieci giorni per gli asili e, ora, per l'azienda sanitaria arriva il bello. Finora sono settanta le famiglie no vax uscite allo scoperto.
«La scorsa settimana abbiamo effettuato una ventina di colloqui spiega il direttore del dipartimento igiene e prevenzione dell'Usl 1 Dolomiti, Fabio Soppelsa -, altri cinquanta sono in attesa e poi si vedrà». Ad oggi, insomma, sono settanta le famiglie che hanno bussato alle porte dell'azienda sanitaria ammettendo che no, in effetti i loro figli non sono stati sottoposti alla profilassi. Ad essi l'Usl aveva inviato a casa una lettera con la richiesta di un incontro per tutte le informazioni del caso, in vista della messa in regola. Ma sul sommerso c'è ancora il punto di domanda. Settanta sono le famiglie uscite allo scoperto, potrebbero essercene altre sia tra chi ha figli in età da scuola materna sia tra chi ha figli alle elementari e alle medie...
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