Precipita sul Civetta, l'ultimo volo
dello stuntman che scalò l'Everest

Martedì 21 Agosto 2018 di Raffaella Gabrieli
Ian Edward "Ted" Atkins
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Una gita dal sapore di beffa. Per chi, come lui, ha scalato l’Everest, raggiungere il rifugio Coldai, dove l’attendeva un amico, avrebbe dovuto essere una passeggiata decisamente semplice. E invece, la sorte è stata beffarda. E su quelle rocce, diventate ormai “di casa”, ha trovato la morte. Si è conclusa così, con un volo di un centinaio di metri, la vita di Ian Edward “Ted” Atkins, scozzese ma residente ad Alleghe da due anni. L’allarme alle Centrale del 118 è scattato ieri attorno alle 11 quando alcuni escursionisti hanno visto un uomo precipitare in un tratto attrezzato del sentiero Tivan, il numero 557, a quota 2.300 sul monte Civetta. Atkins, oltre a un inventore, era anche un esploratore e un grande appassionato di montagna. E pure stuntman. L'uomo, perdendo con ogni probabilità l’equilibrio, era caduto finendo nel ghiaione un centinaio di metri più in basso. Purtroppo si è rivelato inutile l’intervento del personale medico sbarcato dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano che ha solamente potuto constatare il decesso del sessantenne originario del Regno Unito. Ricomposta, la salma è stata recuperata e trasportata a Campo di Forno di Zoldo, dove attendevano personale del Soccorso alpino della Val di Zoldo, pronto a intervenire in caso di supporto, e il carro funebre.
IL PERSONAGGIO
Ted Atkins, come egli stesso si definiva, era un”ingegnere dell’ossigeno”: aveva brevettato una speciale maschera che nel tempo aveva preso piede tra i migliori alpinisti del mondo. Ma questo progetto aveva fatto nascere anche una stretta collaborazione con i piloti e i paracadutisti della Raf (Royal Air Force). Atkins, oltre a un inventore, era anche un esploratore e un grande appassionato di montagna. E pure stuntman. Insomma, un uomo alla continua ricerca di novità che aveva però individuato nella tranquilla Alleghe la sua patria per il futuro.

 
LA SCELTA DI VITA
L’invidiabile posizione del paese che sorge sulle sponde dell’omonimo lago incentivò fin dagli inizi del Novecento la costruzione di ville per il soggiorno estivo da parte di nobili, politici e artisti italiani, quali Villa Paganini Ruspoli, Villa Bressanin e Villa Erler. Proprio quest’ultima è stata acquistata qualche anno fa da Atkins che con la sua famiglia ha scelto l’Alto Agordino come suo buen retiro. Dopo alcuni interventi di ristrutturazione, l’edificio ha accolto definitivamente Ted, la moglie Shona (insegnante) e il loro figlio adolescente Lewis. Risale allo scorso dicembre il loro primo Natale alleghese.
IL CORDOGLIO
«Esprimo alla famiglia, a nome dell’intera comunità di Alleghe, il mio più profondo cordoglio - afferma il sindaco Siro De Biasio -; domani (oggi per chi legge ndr) mi recherò dalla moglie Shona per porgerle le condoglianze di tutti gli alleghesi che con gioia hanno accolto la sua famiglia che qualche anno fa acquistò la storica villa del pittore Erler per ristrutturarla e poi trasferirvisi.

Sono molto addolorato. Per il paese è una grave mancanza: perdiamo un uomo di alto livello ma allo stesso tempo simpatico e alla mano».

Ultimo aggiornamento: 18:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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