VENEZIA - «Noi dobbiamo prenderci anche i pugni, quando va bene, senza poter reagire adeguatamente, per ruolo ricoperto, per età, per condizioni fisiche, perché il tutto non ha senso». Terminava amaramente così, sei mesi fa, la lettera a Quotidiano Sanità di Giovanni Leoni, presidente dell'Ordine dei medici di Venezia e vicepresidente a livello nazionale, a commento di alcune aggressioni ai danni di colleghi in servizio in varie province del Veneto. In una di queste, però, ora la categoria ha scelto di dire basta alla paura e alla rassegnazione: accade a Belluno, dove il sindacato Snami ha deciso di organizzare un corso di autodifesa per il personale sanitario, al quale verranno insegnate le tecniche del krav maga da applicare in ambulatori e reparti, per tutelarsi da pazienti esagitati e maneschi. Ossercva Roberto Sernaglia, segretario provinciale di Belluno del sindacato Snami sottolinea: «A causa delle restrizioni registriamo un allarmante aumento di conflitti con gli assistiti».
Ultimo aggiornamento: 10:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".