Giada corona il suo sogno, eccola con Vasco Rossi: «Paralizzata dall'emozione»

Mercoledì 25 Ottobre 2017 di Mirko Mezzacasa
Giada corona il suo sogno, eccola con Vasco Rossi: «Paralizzata dall'emozione»
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AGORDO - Giada ha incontrato il suo Vasco Rossi. Paralizzata dall'emozione, i brividi lungo tutto il corpo, se l'è abbracciato, in un momento che non scorderà mai più, strappando un autografo che farà sempre mostra di sé accanto al cuore. L'incontro è avvenuto a Bologna. Lei, l'agordina Giada Taio, era una delle due venete che hanno incontrato Vasco Rossi, mentre erano una quarantina i selezionati, nel concorso che premia chi riesce a trasmettere l'emozione del Modena Park, il già storico concerto dell'1 luglio scorso, evento eccezionale che ha battuto ogni record di partecipazione (220 mila biglietti venduti). L'evento è il settimo incontro di Vasco con i suoi Fan organizzato dal Blasco Fan Club.

«Era il mio quindicesimo concerto - dice Giada, una bella ragazza classe 1991, impiegata in uno studio di commercialista - stupendo come il primo che ho visto quando avevo 9 anni dalle spalle di papà Antonio allo stadio Friuli di Udine. In quella estate, finita la quinta elementare, papà non mi lasciò molte scelte e mi disse: andiamo a vedere Vasco. E io mi sono ritrovata nel sogno». Già, il papà: Antonio Taio di Agordo, classe 1964, vascomane della prima generazione, all'attivo 50 concerti, il primo al Comunale di Belluno. Uno dei fans della prima ora, degli anni Ottanta, quando l'amore per Vasco Rossi si divideva tra centinaia di persone a ogni concerto, diversamente da oggi che sotto al palco del Komandante si ritrovano (minimo) in decine di migliaia.

«Avrei voluto che all'incontro di Bologna invitassero papà - racconta Giada -. Volevo fosse il mio regalo, avevo chiesto espressamente che nel caso fossi stata premiata, chiamassero lui, ma non è stato possibile». Ha provato Giada a spiegare all'entourage che il papà, pur iscritto al fan club, essendo poco social mai avrebbe inviato testimonianze sul concerto di Modena. Ci ha pensato la figlia realizzando un video, raccontando la sua storia, i legami musicali e famigliari, immagini con lo scorrere dei biglietti di ingresso allo stadio, di ogni tournée dal 2001 alla scorsa estate: «Ho visto tanti concerti - ha scritto Giada - ma quello di Modena è stato l'insieme di 15 anni di concerti condensati in una sola serata». Frasi e immagini dettate dal cuore, che hanno fatto la differenza e hanno permesso all'agordina di andare all'incontro di Bologna. A 9 anni, per quanto Giada potesse essere felice di affrontare un'esperienza completamente nuova, era comunque una bambina e Vasco colui che cantava le canzoni che ogni giorno sentiva a casa e in auto.

«Era il 7 luglio del 2000 - ricorda Giada - l'anno di Stupido Hotel, e io non conoscevo altro al di fuori di quell'album. Io e mio papà avevamo due posti sulla tribuna numerata coperta». A Udine Antonio impazzì sotto lo sguardo sorpreso della figlia, impossibile per un fan della vecchia guardia non impazzire con Vasco a pochi metri, affacciato dalla tribuna stampa. «Infatti - ricorda Giada - erano tutti fuori di testa. Per me al contrario era solo un cantante qualsiasi. Allora era così».
MAI PIÙ SENZA
È qualche anno dopo, nel 2005, che Giada si accorge di non poter più fare a meno del suo cantante preferito. Per esempio a Grado in occasione della data zero di una tournée, anche quella un'occasione per poche migliaia di persone. Dopo Grado sono venuti i concerti di Udine, Mestre, Bolzano, Milano, Bologna, Roma, Padova, Lignano... fino al Modena Park. 

 
Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 20:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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