Contro il turismo "cafone" tuffi vietati alla Grotta Azzurra

Sabato 25 Agosto 2018 di Damiano Tormen
La grotta azzurra di Mel
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Parola d’ordine sicurezza. Per gli escursionisti, ma anche per la Grotta Azzurra. Perché il gioiellino della Sinistra Piave non può diventare preda del “turismo cafone” che sta lasciando segni inconfondibili sui laghetti dolomitici, Sorapiss in testa. Ecco perché l’amministrazione comunale di Mel ha deciso di intervenire per tempo. E da ieri è realtà un regolamento vero e proprio che impone comportamenti adeguati alla fragilità ambientale del luogo. Quindi, niente tuffi, niente bagno, niente passaggi in bicicletta (e tantomeno in moto o in quad). Vietato sporgersi o scavalcare i parapetti, vietato uscire dai percorsi segnalati. E vietato anche visitare la grotta in orario notturno o durante i temporali. Insomma, sicurezza fa rima con consapevolezza. Insieme, possono far decollare il turismo in versione rispettosa e salvaguardare un vero e proprio tesoro ambientale.  TURISMO DI MASSA La Grotta Azzurra, difatti, è un gioiello. Una perla scavata dal torrente Rui, a due passi dal Castello di Zumelle. Acqua cristallina che riflette i riverberi del sole sulle pareti rocciose circostanti. Un vero e proprio “locus amoenus” che non è passato inosservato. Sono bastate le foto di alcuni escursionisti solitari a far diventare la grotta un must del turismo in Valbelluna. In un paio d’estati le foto si sono moltiplicate, fino a finire sulla bacheca Facebook del governatore Luca Zaia. Da lì, il passo è stato brevissimo: nelle giornate d’estate il sentiero che porta alla Grotta Azzurra è trafficato tanto quanto una strada cittadina. Forse di più. «La Grotta Azzurra richiama sempre più l'interesse di visitatori in considerazione della spettacolarità dei luoghi e della possibilità di effettuare escursioni in un ambiente selvaggio e incontaminato - commentano dalla giunta Cesa -. L’accesso, però, non è agevolissimo. E anche in considerazione della fragilità del luogo abbiamo deciso di emettere un’ordinanza con le norme comportamentali da tenere nella zona della cavità naturale scavata dal torrente». LE CONTROMISURE Eccole le norme comportamentali: vietato l’accesso ai minori non accompagnati, vietato fare il bagno e percorrere il sentiero di accesso tra le 20 e le 6 di mattina (o con il temporale). Vietato il transito in bicicletta e vietato anche creare situazioni di pericolo. L’ordinanza pone anche alcuni obblighi, ma sarebbe meglio chiamarli norme di comportamento: si va dal consiglio di dotarsi di scarpe adatte all’escursione (sembra strano, ma ormai c’è gente che va in montagna in infradito), all’imposizione di evitare comportamenti rumorosi. Ci sono anche le multe per i trasgressori: da 25 a 500 euro.
 

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 11:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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