PERAROLO DI CADORE - Vivono con quella frana che pende sopra le loro teste, e quando si muove torna la paura, e tanta. Sono gli abitanti di Perarolo di Cadore, da ieri di nuovo in allerta, con gli occhi puntati sul monte Zucco, dove la frana storica di Busa del Cristo ha ripreso a "camminare", e molto velocemente. Si tratta di 100mila metri cubi di terra sopra un fondo gessoso che ieri si muoveva a un centimetro e mezzo, due centimetri all'ora.
I sensori hanno emesso il verdetto e subito è scattato il piano di emergenza: sette case ai piedi del monte sono state evacuate, per un totale di venti persone sfollate: hanno passato la notte in albergo. Il timore maggiore degli operatori sul posto, compresi vigili del fuoco e protezione civile, è che la frana possa improvvisamente riversarsi nel corso del torrente Boite, creando una sorta di "tappo" e causare straripamenti violenti. Sul posto anche l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin.
In mattinata verrà fatto il punto della situazione e decise le misure da adottare.
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