Frana di Acquabona, gli albergatori:
«Basta con gli interventi tampone»

Martedì 16 Agosto 2016
Frana di Acquabona, gli albergatori: «Basta con gli interventi tampone»
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CORTINA - Questa volta la chiusura della statale 51 di Alemagna, fra San Vito di Cadore e Cortina d'Ampezzo, è durata soltanto una dozzina di ore, nella notte fra domenica e Ferragosto.(((dibonam))) Di buon mattino è stata riaperta al transito di residenti e turisti: le imprese che operano per conto dell'Anas hanno rimosso la ghiaia e i sassi portati a valle dalla colata rapida, innescata da un forte temporale. Resta il disagio, ma ancor di più l'apprensione, per un pericolo sempre incombente: «Questo è un grave danno di immagine, sia per il nostro paese e il territorio, sia per la Regione Veneto e l'Italia intera», ammonisce Gianluca Lorenzi, presidente della associazione albergatori Cortina, con un passato di amministratore pubblico, assessore comunale al turismo.
«Si conosce benissimo la situazione, si sa bene che quella frana continuerà a scendere, ad ogni scroscio di pioggia, magari neppure tanto violento, eppure non si adotta una soluzione definitiva, ma soltanto provvedimenti tampone, provvisori, temporanei, ad affrontare ogni emergenza. Ma ormai non si tratta più di emergenze, bensì di quotidianità».
Quattro chiusure della statale nell'estate 2015, già tre quest'anno, confermano questa valutazione. «Io non voglio entrare nel gioco dello scarico di responsabilità, di competenze, fra i diversi enti, fra i vari uffici - commenta Lorenzi - ma sono certo che il governatore veneto Luca Zaia abbia tutto l'interesse a controllare che l'Anas faccia ciò che deve fare, in quanto ente responsabile della sicurezza delle strade. Non voglio colpevolizzare nessuno, ma soltanto fare un appunto, lanciare un appello».
Questa volta la colata di detriti, portati a valle con incredibile velocità dall'acqua e dalla grandine, che si sono abbattute con violenza sulle pareti rocciose del Sorapis e della Punta Nera, ha superato le vasche di contenimento, scavate negli ultimi due mesi, trascorsi dall'episodio del 16 giugno scorso. Basta una deviazione anche minima del flusso, di pochi metri, per vanificare il lungo lavoro dell'uomo, nel tentativo di contenere la frana. Per fortuna il volume del materiale rimasto in strada era piuttosto contenuto, così che la rimozione è stata rapida. «Se i disagi sono stati limitati, se addirittura qualcuno non s'è neanche accorto di quanto era successo, il merito è tutto degli uomini che hanno lavorato tutta la notte, operatori delle ditte che operano per conto di Anas - aggiunge Lorenzi - ed è grazie a loro se qualche nostro ospite ha solamente sentito o letto la notizia, ma non ha avuto alcun contraccolpo, non ha patito disagi. Certamente, però, non si può andare avanti così, non si può sempre sperare».
E conclude con un riferimento ai Mondiali 2021 di sci alpino: «La Regione Veneto, l'Italia intera, devono far vedere che siamo capaci di intervenire in maniera definitiva, per risolvere un problema, e non sempre con interventi tampone, per affrontare l'emergenza e poi lasciare tutto come sta. È per questo che sostengo sia necessaria l'azione energica, decisa, della Regione Veneto, del governo nazionale».
Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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