Veleni sull'ex caserma di Puos: Bottacin attacca, la Provincia replica

Giovedì 18 Febbraio 2021 di Lauredana Marsiglia
L'ex caserma dei carabinieri di Puos, da anni sede delle associazioni di volontariato tra cui l'Eva

ALPAGO - La decisione di non vendere all’Ater l’ex caserma dei carabinieri di Puos lasciandola ancora in uso alle associazioni di volontariato, tra cui l’Eva con le sue ambulanze, innesca un conflitto a distanza tra l’ente proprietario, ovvero la Provincia, e l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin. Ma forse il caso caserma è solo una scintilla sfuggita da una malessere che da tempo sembra covare sotto la cenere di rapporti vistosamente incrinati. Distanze di tipo politico o incomprensioni personali?
IL SOLLECITO DI GENNAIO
Ieri Bottacin, dopo aver appreso che la Provincia non avrebbe venduto l’immobile, si è complimentato per la scelta di non «sfrattare» le associazioni, scelta andata nella direzione che lui stesso aveva sollecitato con una lettera alla Provincia datata 21 gennaio 2021. Bottacin ha ricordato inoltre come la decisione di destinare quell’immobile dalle associazioni fosse maturata proprio durante il suo breve mandato alla presidenza della Provincia.
«L’ACCORDO FU DI REOLON»
Apriti cielo. «L’accordo con le associazioni - scrive Walter Cibien, consigliere delegato al Patrimonio della Provincia - risale al 18 maggio 2005 a firma di Sergio Reolon, mentre Bottacin fu eletto nel 2009. Spiace che ancora una volta l’assessore regionale trovi il pretesto per innescare polemiche, volte esclusivamente a screditare l’ente di cui è stato presidente». Cibien spiega inoltre che non c’è mai stato alcun conflitto con le associazioni, ma solo confronti. «L’inserimento della vecchia caserma nel piano delle valorizzazioni immobiliari - prosegue Cibien - era semplicemente un modo per agevolare la riqualificazione di strutture che meriterebbero manutenzioni straordinarie, a beneficio del volontariato che le occupa. Alla luce dell’emanazione recente dei superbonus, agevolarne l’acquisto da parte degli enti locali, per restituire una sede più consona alle esigenze del terzo settore, poteva essere una strada percorribile. In ogni caso, non si è mai palesato, neanche lontanamente, il rischio di lasciare le associazioni prive di una casa».
«DICHIARAZIONI INCREDIBILI»
La replica a distanza di Bottacin non si fa attendere: «Incredibili le dichiarazioni di Cibien - dice l’assessore -. Premesso che se si studiasse meglio la documentazione scoprirebbe gli atti fatti dalla mia amministrazione relativi alla ex caserma di Puos, nessuno ha mai voluto “trovare pretesti per innescare polemiche”. Ho solo ribadito che la retromarcia della Provincia è cosa saggia e l’ho fatto dopo essermi confrontato a suo tempo, all’uscita sulla stampa della notizia, con amministratori dell’Alpago, che non erano stati coinvolti dalla Provincia ed erano giustamente preoccupati e con alcuni esponenti del volontariato altrettanto allarmati. Se avessi voluto creare il caso, lo avrei fatto in quella occasione. Invece ho seguito le vie istituzionali e non quelle esclusivamente mediatiche come fa qualcuno. Oggi, alla notizia della retromarcia della Provincia, ho espresso apprezzamento. Se per Cibien questo è alimentare polemiche sappia che, se volessi davvero farlo, utilizzerei altri strumenti». 
Bottacin resta infatti una figura chiave in una provincia martoriata dai dissesti. Non c’è frana che non conosca, non c’è cantiere che non abbia seguito personalmente. Una presenza che gli elettori, alle ultime regionali, hanno premiato con oltre 9mila preferenze. 
 

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