BELLUNO - La mail è arrivata il 23 dicembre ma solo in queste ore, mentre in Veneto monta il “caso espulsioni”, sono stati resi noti i dettagli del divorzio tra l’ex vice presidente della provincia di Belluno (e consigliere comunale di Alpago) Massimo Bortoluzzi e la Lega.
LO SGARRO
A costare l’espulsione a Bortoluzzi è stata la sua scelta di candidarsi a sindaco alle ultime amministrative del suo comune.
LA LETTERA
«Cancellazione dell’iscrizione del socio». Recitava l’oggetto della lettera digitale che non lasciava alcuno spazio all’immaginazione. Del resto l’espulsione di Bortoluzzi non è arrivata come un fulmine a ciel sereno e i rapporti con il partito di Salvini non navigavano in acque placide già da prima che la maionese impazzisse per il posto da sindaco di Alpago. Bortoluzzi adesso dovrà trovarsi un lavoro, diranno i maligni. Lui però di politica non viveva neppure quando faceva il consigliere provinciale, con la delega alla difesa del suolo e il bollino di vice presidente dell’ente. Scelto direttamente da Padrin perché «il centrodestra non ha indicato un nome e lui è il più votato». Un ruolo per cui non è prevista alcuna indennità e che, di fatto, svolgeva prendendo il solo “stipendio” da consigliere comunale di Alpago che è di nuovo zero. In ogni caso, dicevamo, il suo idillio con la Lega si è formalmente accartocciato l’antivigilia di Natale. « La candidatura del socio in una lista non autorizzata, comprovata da documenti ufficiali o l’adesione a gruppi diversi da quelli indicati dalla Lega per Salvini Premier da parte di soci eletti alla carica di parlamentare, di europarlamentare e di consigliere, presidente di Provincia, e sindaco, comprovata da documenti ufficiali, determina la cancellazione d’ufficio del socio dal libro dei soci». Insomma, riga nera con il pennarello grosso sopra il suo nome.
«NESSUN DRAMMA»
«Mi dedicherò di più alla famiglia e al mio lavoro, confessa Bortoluzzi - raggiunto al telefono - so di aver fatto tutto quello che potevo per aiutare i cittadini in questi anni, ho la coscienza pulita. Dispiace per il partito che è molto cambiato rispetto a quello in cui ero entrato. Attualmente è come se la Lega fosse commissariata: è stata tolta la voce alla base. È vero, la Lega ha vinto le elezioni di Alpago, ma forse qualcosa lo ha perso: la possibilità di un dibattito e una discussione interna come accadeva un tempo. Tutto questo non succede più».
AZ