BELLUNO - Gli imprenditori Paolo e Fabrizio Fassa, rispettivamente presidente e direttore amministrativo e organizzativo del gruppo Fassa Bortolo, di Spresiano (Treviso), sono stati oggi assolti dal Gip di Belluno dalle accuse di corruzione, concorso in falso di atto pubblico e truffa aggravata contestate lo scorso inverno dalla Procura. La sentenza è giunta al termine di un processo con rito abbreviato.
I due - zio e nipote - erano sospettati di aver versato 10 mila euro alla commissione incaricata di stabilire i prezzi per l'estrazione di materiale di cava e pietrisco nei siti in cui la società riferibile agli indagati è attiva nel bellunese e, in particolare, nel comune di Farra d'Alpago. Il ribasso che così sarebbe stato ottenuto, secondo l'ipotesi della magistratura, avrebbe causato un danno erariale all'amministrazione comunale per circa 130 mila euro. Le accuse, però, sono state ritenute insussistenti e gli imputati assolti con formula piena.
La decisione del Gip di Belluno - secondo una nota diffusa dal Gruppo - «conferma le dichiarazioni di estraneità dei signori Fassa alle predette accuse formulate, accuse diffuse alla stampa all'indomani delle perquisizioni.
Ultimo aggiornamento: 17:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA I due - zio e nipote - erano sospettati di aver versato 10 mila euro alla commissione incaricata di stabilire i prezzi per l'estrazione di materiale di cava e pietrisco nei siti in cui la società riferibile agli indagati è attiva nel bellunese e, in particolare, nel comune di Farra d'Alpago. Il ribasso che così sarebbe stato ottenuto, secondo l'ipotesi della magistratura, avrebbe causato un danno erariale all'amministrazione comunale per circa 130 mila euro. Le accuse, però, sono state ritenute insussistenti e gli imputati assolti con formula piena.
La decisione del Gip di Belluno - secondo una nota diffusa dal Gruppo - «conferma le dichiarazioni di estraneità dei signori Fassa alle predette accuse formulate, accuse diffuse alla stampa all'indomani delle perquisizioni.
Infatti i signori Fassa, pur avendo sempre riposto piena fiducia nell'operato della Magistratura , hanno sempre rivendicato la propria innocenza coerentemente con i principi di correttezza e trasparenza che ne ispirano da sempre l'etica del lavoro. Tale fiducia nei confronti dei magistrati si è rivelata ben riposta visto l'esito felice e definitivo dell'odierno processo».