Valle di Cadore. Scavi per il tunnel dell'Alemagna portano alla luce un villaggio preromano: ma i cantieri per le Olimpiadi non si fermano

Gli esperti, da una prima analisi dei numerosi reperti ceramici ritrovati, ritengono probabile che il villaggio risalga alla tarda età del Bronzo

Domenica 10 Marzo 2024 di Giuditta Bolzonello, Marco Dibona
Il cantiere

VALLE DI CADORE (BELLUNO) - Valle di Cadore si conferma una delle località dove il passato ha lasciato più tracce, prova ne siano anche i recentissimi reperti scoperti durante i lavori per la galleria della variante alla statale 51, sul lato sud, quello a ridosso del municipio.

Ne dà notizia la Soprintendenza sottolineando la collaborazione con Anas per i ritrovamenti archeologici.

I ritrovamenti nel cantiere

Il progetto della variante sull'Alemagna con l'attraversamento dell’abitato di Valle per il superamento del punto più nero per la viabilità della vallata, la curva di palazzo Costantini, è stato sottoposto al parere della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio che ha attivato la “verifica preventiva dell’interesse archeologico”, chiedendo l’esecuzione di “saggi preventivi” in corrispondenza dell’imbocco della nuova galleria. Alcuni di questi, effettuati sulla base di un progetto di indagini affidati alla Cooperativa Petra di Padova, hanno dato esito parzialmente positivo e i successivi allargamenti hanno portato all’individuazione di tracce mal conservate di un possibile segmento stradale di incerta cronologia, anche se la presenza di alcune monete farebbe propendere per il periodo tardo antico, e di parte di una struttura in pietra a secco di non chiara funzione. Di concerto con il funzionario archeologo della Soprintendenza, Alessandro Asta, si è dato il via a veri e propri scavi estensivi e, per non rallentare l'iter esecutivo, sono stati resi dei pareri intermedi liberando via via le aree indagate, aspetto fondamentale per consentire di affidare i lavori. L’estensione degli scavi ha riservato nuove sorprese: è stato individuato un settore di un villaggio d’età preromana con vani parzialmente incassati contro il pendio e affiancati gli uni agli altri. Gli esperti, da una prima analisi dei numerosi reperti ceramici ritrovati, ritengono probabile che il villaggio risalga alla tarda età del Bronzo. La posizione del sito ha una particolare rilevanza per la storia del popolamento del Cadore, in quanto piuttosto lontana dai ritrovamenti dell’età del Ferro e romani avvenuti in passato sempre in comune di Valle. È la prima volta che emergono testimonianze così antiche di un insediamento stabile in Cadore, ad eccezione di precedenti testimonianze di villaggi intorno alla Val Belluna, a quote collinari. Tutto questo apre nuove prospettive di studio sui rapporti con le comunità dell’area alpina settentrionale, con cui in precedenza i contatti erano testimoniati solo a partire dall’avanzato I millennio a.C. Le indagini sono tuttora in corso, vengono svolte a margine dei lavori Anas, la collaborazione è a garanzia delle attività di conoscenza scientifica e di tutela del patrimonio archeologico e, al contempo, assicurare le esigenze di operatività del cantiere. Per il materiale emerso, concluso lo scavo archeologico, saranno previste le più opportune forme di divulgazione dei risultati.

In vista delle Olimpiadi

Cantieri stradali anche più a nord intanto, a Cortina. «Per la nostra amministrazione, al di là della pista da bob, le opere fondamentali delle Olimpiadi sicuramente riguardano la viabilità e la mobilità in paese: la nuova strada sotto via delle Guide alpine; l’impianto di risalita da Revis a Socrepes; la sistemazione del Lungoboite; l’ampliamento della pedonalizzazione del centro; il recupero dell’ex piazzale del mercato e del panificio comunale». È stato lo stesso sindaco ampezzano Gianluca Lorenzi, nelle sue comunicazioni, al termine del consiglio comunale del 29 febbraio scorso, a riassumere le priorità della sua amministrazione. Lo ha ribadito in un incontro con Fabio Massimo Saldini, nuovo amministratore di Società infrastrutture Milano Cortina, che dovrà occuparsi di queste opere: «Abbiamo indicato una linea netta, intransigente: per noi sono quelli i lavori che motivano la candidatura alle Olimpiadi, da parte della precedente amministrazione, e il nostro attuale sostegno ai Giochi. Con il nuovo amministratore Saldini siamo d’accordo di lasciare un mese di tempo, perché possa prendere contezza di tutto quello che deve fare, poi ci rifaremo sentire. Ci interessano i tempi: sono fondamentali per la gestione delle gare olimpiche, ma soprattutto della viabilità in paese, dei cantieri». Secondo quanto aveva preannunciato Luigivalerio Sant’Andrea, il precedente amministratore di Simico, nella ormai prossima primavera dovrebbe aprire il cantiere per la nuova bretella di penetrazione verso il centro, tra via delle Guide alpine e il torrente Boite, sulla sinistra orografica. Poco più a monte, ma sulla destra del torrente, è previsto il miglioramento del Lungoboite, fra i ponti Corona e Crignes. A luglio e agosto dovrebbero iniziare i lavori al piazzale ex mercato e al panificio Comunale. Il cantiere più grande, la variante alla statale 51 di Alemagna, cinque chilometri in galleria, è previsto dopo lo svolgimento dei Giochi, nell’estate 2026.

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 20:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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