Il centauro morto e il finto autovelox: per la Procura nessuna responsabilità del proprietario

Lunedì 20 Agosto 2018
Il finto autovelox sulla sr 48 dove è avvenuto l'incidente
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AURONZO - «Non si ravvisano responsabilità penali per chi ha sistemato quel finto autovelox, al massimo potrebbe scattare una multa secondo il codice della strada». La conferma arriva oggi dalla Procura di Belluno che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale dopo la morte di Matteo Contadin, il 43enne di Este (Pd) deceduto in un incidente in moto venerdì 17 agosto, sulla sr 48 a Auronzo.

Matteo aveva frenato all'improvviso proprio di fronte a quel finto autovelox, ovvero un bidone dipinto di blu e arancione messo a bordo strada dal proprietario della casa di fronte all'agriturismo Tre Cime.

Per quello schianto sono due gli indagati per omicidio stradale: l'amico vicentino, il centauro 28enne L.Z. di Lonigo, che lo ha tamponato e il conducente veneziano dell'utilitaria che arrivava dalla direzione opposta. Nulla però si ravvisa, dal punto di vista penale, per Ottorino Zandegiacomo, il residente di Auronzo che aveva creato quel simulacro di autovelox. Il bidone era stato tolto prima dell'arrivo della pattuglia della polizia stradale.

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