​Def. «Belluno autonoma: referendum sparito»

Sabato 13 Ottobre 2018 di Giovanni Santin
Def. «Belluno autonoma: referendum sparito»
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BELLUNO - Fuochi per un'autonomia che si allontana sempre più. Anche a Belluno si parla del Def, il famoso documento di programmazione finanziaria del Governo. Ad occuparsene è il Bard che si è soffermato sui documenti accompagnatori del Def stesso e ieri ha lanciato l'allarme su cosa potrà accadere, o non accadere, alla provincia di Belluno. E per tenere desta e vigile l'attenzione su questi temi, il Bard ieri ha lanciato anche la 6^ edizione dei Fuochi dell'autonomia che si svolgerà sabato 20 ottobre. «Bene il riferimento alle autonomie regionali contenuto nel documento hanno detto Diego Cason, Andrea Bona e Ivan Minella nuova appare poi l'intenzione di dare priorità a tali esigenze facendo partire il processo da quelle Regioni dove c'è stato un referendum, a prescindere da quale sia stato il suo esito. Male invece che ancora una volta  manchi completamente alcun cenno al fatto che in Provincia di Belluno c'è stato un referendum che, a differenza di altre zone, ha raggiunto il quorum». Il Bard è preoccupato anche perché anche nel corso dell'incontro fra i parlamenterai bellunesi e la ministra degli Affari Regionali Erika Stefani vi è stato solo un accenno alla Provincia di Belluno: «Siamo contenti che i parlamentari bellunesi parlino ad una sola voce, ma siamo abituati a basarci sulle carte e il rischio vero è che l'autonomia di Belluno scompaia dai radar della politica nazionale».
LEGGE DELRIOE Chiare le richieste del Bard: «La legge Delrio è stata devastante per la provincia e per l'ente Provincia. La prima necessità è che essa torni elettiva. Ma ciò non basta. E non basta nemmeno trasferire le competenze. Con esse sono necessarie anche le risorse, altrimenti saremo incapaci di fare ciò che ci compete». E Minella che siede nel consiglio provinciale ha confermato: «Non abbiamo personale e quello che c'è non riesce a soddisfare le richieste e le esigenze che esistono. Per aprire e chiudere una pratica ci vogliono tempo, risorse umane e competenze. Ed è per questo, non per incapacità di spendere, che non siamo riusciti a utilizzare 33 milioni di euro del nostro bilancio». Il Bard non nasconde le difficoltà di un processo che dev'essere regolato a livello parlamentare: «Non può essere delegato completamente alla Regione che sarebbe in difficoltà a fare figli e figliastri, ma deve essere preso in mano e normato da Roma che darà indicazioni su come tutte quelle Regioni in cui ci sono stati referendum autonomistici». 
TAVOLO STATO-REGIONIE il caso di Belluno, è ovvio, presenta particolarità proprie: perché il referendum ha chiesto una Provincia autonoma all'interno di una Regione che a sua volta sta percorrendo la strada dell'autonomia. Sul banco degli imputati sempre la legge Delrio: «E chiediamo a tutte le forze politiche di dire con forza che quella legge ha penalizzato soprattutto Belluno. Vi è una ricerca che certifica che le province più danneggiata è proprio Belluno insieme ad Avellino. Un esempio? Con le risorse dei Comuni di Confine ci hanno dato 20 milioni di euro; una cifra guarda caso molto vicina, ma comunque inferiore, a quella che la Delrio ha tolto, cioè 23 milioni, tenendosi tributi che spettavano alla Provincia». Ed ora che le decisioni del Governo entreranno nel vivo, il Bard chiede che al Tavolo sieda anche un rappresentante della Provincia di Belluno. Perché l'argomento dell'autonomia entri nell'intesa fra Stato e Regione. Intanto tutto procede per la nuova edizione dei fuochi dell'autonomia che saranno una quarantina: «La novità di quest'anno - è stato detto ieri è l'invito rivolto a tutti i sindaci. Ed ognuno può anche accendere una propria lampada o torcia, per tenere viva la fiamma dell'autonomia». 
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