SANTA GIUSTINA - Quando i paradossi della burocrazia non hanno limiti e obbligano le persone in difficoltà a vivere ancor più nel disagio. È quanto sta accadendo a G.F, classe 1962, di Santa Giustina. All'uomo, con dei ritardi mentali fin dalla nascita, è stata riconosciuta, via via negli anni, un'invalidità sempre maggiore fino ad arrivare all'85% odierno. Una situazione che dà diritto a un assegno mensile da 280 euro; una cifra contenuta ma assolutamente fondamentale per tirare avanti. Peccato che G.F., dal 2013, non riceva più nulla. «Mio fratello - ricorda il parente - venne assunto da una ditta, nella quota delle categorie protette. E dal 2006, proprio alla luce di questo impiego, la somma venne sospesa. Ma purtroppo nel 2010 l'azienda chiuse i battenti per fallimento e mio fratello successivamente ebbe diritto a un paio di anni di mobilità-disoccupazione. Nel 2013, invece, abbiamo presentato per lui, rimasto a quel punto privo di qualsiasi forma di reddito, il ripristino dell'assegno. Ad oggi però, e siamo nel 2017, l'Inps non ci ha ancora dato una risposta»...
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