L'alpino Luciano, una vita trascorsa a cercare quel bimbo in canottiera

Venerdì 18 Maggio 2018
Luciano Basso (al centro) quando era alpino alla caserma Fantuzzi
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BELLUNO - Sul punto di morte, si rivolse alla figlia: «Ti prego, continua tu a cercarlo». Era il 2005: Luciano Basso, vicentino, per quarant’anni si era messo sulle tracce di un bambino. Lo aveva salvato dal disastro del Vajont quando, 21enne alpino della Fantuzzi, fu uno dei primi ad arrivare a Longarone rasa al suolo dall’onda di morte. Fu lui stesso a portarlo in ospedale e, il giorno dopo, andò a trovarlo, Ma non c’era più. E da allora non smise di cercarlo. Inutilemente. E prima di morire implorò la figlia Deborah: «Continua tu». Anche la donna, da allora, sta portando avanti le ricerche, e lancia un appello. «Mi ha chiesto di trovarlo io racconta la donna, 41 anni con figli -, e io intendo farlo». Da qui, nel 2011 il primo appello alla trasmissione Chi l'ha visto? seguito da un secondo qualche anno dopo, quindi di recente la richiesta al programma Le Iene affinché faccia da megafono alla sua impresa.


 
 
Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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