Macchè peculato, 29 guardie assolte: e ora paga la Provincia

Mercoledì 2 Agosto 2017 di Olivia Bonetti
Macchè peculato, 29 guardie assolte: e ora paga la Provincia
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La sentenza di assoluzione piena per le 29 guardie provinciali di Belluno, finite nei guai per l'utilizzo dell'auto di servizio nel tragitto verso casa, è diventata definitiva. L'accusa era quella di peculato: rischiavano pene dai 4 ai 10 anni. Il gup Antonella Coniglio nelle sue motivazioni afferma che il regolamento in vigore dal 1993 che autorizzava gli agenti all'utilizzo dell'auto di servizio per i viaggi a casa «non evidenzia profili di illegittimità con altre norme». E va oltre: «La gestione delle auto da parte degli agenti, in assenza di autorimesse provinciali, risponde a criteri di economicità, perché ottimizza i tempi evitando quelli morti di trasferimento da e per l'ufficio». Per questo ha pronunciato la sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste», al termine del giudizio con rito abbreviato che si è celebrato ai primi di aprile. Nessuno ha impugnato quella sentenza, visto che la stessa Procura aveva chiesto l'assoluzione. Così ora è diventata definitiva e gli agenti possono richiedere il rimborso delle spese legali all'ente Provincia. Erano stati previsti a bilancio 90mila euro: forse serviranno tutti.

Le prime parcelle dei legali stanno arrivando: in media il processo (fase preliminare e udienza) costa per ciascun agente tra i 5 e 6 mila euro. In ogni caso l'ente pubblico liquida le spese legali in base a parametri fissi che non si possono superare. Inoltre se un avvocato assiste più parti (l'avvocato Luciano Perco d esempio aveva 10 indagati, l'avvocato Claudia Bettiol ne aveva un paio o ancora l'avvocato Luciano Licini che ne aveva più d'uno come anche lo studio Paniz) il calcolo prevede per il primo assistito tariffa piena, per gli altri un aumento del 20%. I 90mila euro di spese legali resteranno un costo a carico della Provincia, e quindi della collettività, e non sarà possibile ottenere un risarcimento. In ogni caso al dipendente pubblico va comunque meglio che al privato cittadino: quando viene assolto non ha diritto al rimborso e non può nemmeno detrarre le spese legali.
Ultimo aggiornamento: 17:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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