Le portatrici del Comelico tra le Penne nere all’Adunata di Vicenza. In sei hanno sfilato nei gruppi storici

Lunedì 13 Maggio 2024 di Yvonne Toscani
Le portatrici del Comelico tra le Penne nere all’Adunata di Vicenza. In sei hanno sfilato nei gruppi storici

VICENZA - Anche le portatrici del Comelico hanno sfilato ieri, alla 95.ma adunata nazionale degli alpini. Sei di loro, tra cui una ragazza di Sappada, hanno camminato all’interno dei gruppi storici, nel primo settore, nel lungo serpentone che ha attraversato Vicenza, tra il gruppo delle crocerossine, impegnate al fronte oltre un secolo fa, e quello degli allievi dei campi scuola. «Ringraziamo Carlo Martinelli e Laura Comandù per la preziosa collaborazione – spiega Silvia Soravia, appassionata di storia, in particolare delle pagine inerenti al primo conflitto mondiale, e coordinatrice del sodalizio –. Essi sono esponenti del gruppo storico “Militaria 1848-1918”, specializzato nella ricostruzione e commemorazione di eventi legati al Risorgimento e alla Grande Guerra». L’altra novità dell’evento di ieri è stata l’adesione alla proposta di Marinella Piazza, da anni impegnata nella diffusione della figura delle portatrici bellunesi. «Ci ha contattate per proporre una ragazza tra le fila della Cadore – racconta la ricercatrice di San Pietro – da affiancare all'alfiere della Brigata, in rappresentanza delle donne impegnate ai fronti». Così Martina Pradetto Battel ha sfilato la mattina con il corteo storico, sostenendo lo stendardo delle portatrici del Comelico, e nel pomeriggio con la sezione cadorina, portando tra le braccia una composizione floreale e tra i capelli un fiore rosso. Nella prima parte della giornata hanno sfilato anche Arianna Cesco Betta, Désirée Pradetto Bonvecchio, Natalie Pradetto Bonvecchio, Luanna Pradetto Marangon e Angelica Selenati. Con la partecipazione alla manifestazione alpina di ieri, le portatrici comeliane hanno dato inizio al programma del 2024, che prevede anche i festeggiamenti in occasione del settantesimo di fondazione del locale gruppo delle “penne nere” a Campolongo. A settembre, inoltre, parteciperanno a un evento sul Passo della Sentinella, per il quale sarà presente il labaro nazionale, cioè il simbolo più importante dell’Ana. Il sodalizio è formato da una decina di volontarie che, impegnate inizialmente in ricerche di carattere storico ed iconografico, hanno avuto modo di esaminare le immagini scattate nel biennio 1916/1917 dal tenente del Genio telegrafisti Nicolò Cipriani, in missione tra Forcella Zovo e il Monte Curié, cercando in esse ogni dettaglio ed ogni possibile spunto per riprodurre il più fedelmente possibile l’aspetto e i carichi trasportati dalle portatrici operaie militarizzate. Il gruppo ha poi deciso di far rivivere la figura di queste donne del Comelico, che alla pari di quelle delle vallate vicine, per esempio della Carnia, hanno dato il loro contributo.

Le componenti del gruppo discendono dalle ragazze della Grande Guerra, che vestite di pochi cenci, con ai piedi “scarpet” di pezza cuciti in casa, quando andava bene, altrimenti scalze, camminavano lungo i ripidi sentieri di montagna, curve, con le facce gonfiate dal sole, procedendo in file composte, sotto il peso delle pesanti gerle e delle casse delle munizioni. Per chilometri e chilometri portavano, sulle loro spalle, viveri, vestiario, medicinali, marciavanti (cioè i tavoloni di legno usati per armare le pareti degli scavi in terreni franosi), filo spinato e quant’altro poteva essere utile ai soldati della prima linea. «Queste coraggiose donne – conclude Silvia Soravia – rischiavano la vita per guadagnare quelle tre lire tanto preziose per il sostentamento delle famiglie, un pasto caldo e, soprattutto, per amor di Patria».

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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