Liceale adescata sui social e ricattata: «Ora pubblico i tuoi video hot»

Sabato 30 Novembre 2019 di Olivia Bonetti
Liceale adescata sui social e ricattata: «Ora pubblico i tuoi video hot»
Adescata su Instagram da un pedofilo 36enne di Palermo: una liceale 17enne feltrina finisce nell'incubo. L'uomo, che cerca ragazzine da un profilo con il nome Marco, è stato fermato solo grazie alla denuncia della madre della minorenne, che ha attivato la polizia di Stato. «Al 36enne - ha spiegato ieri il capo della Mobile, Vincenzo Zonno - è stato contestato l'articolo 600 ter del codice penale (divulgazione di materiale pedopornografico ndr) che prevede una pena che va da 6 a 12 anni. Ma la consulenza sui cellulari dell'uomo è ancora in corso e potrebbe emergere anche l'estorsione o il cosiddetto revenge porn, ovvero il fatto che abbia diffuso a altri, le immagini, ricattandola».
Tutto inizia nel giugno scorso quando la ragazza, che frequenta il liceo di Feltre, in una chat si imbatte in Marco che dice di essere di Napoli. Lui le chiede l'amicizia e inizia tra i due un rapporto virtuale. «Ti voglio sentire, mi manchi», le scriveva. L'uomo aveva sul suo profilo foto di ragazze nude, modificate al photoshop e nell'ambito dell'amicizia intima che si era creata tra i due la ragazzina dice: «Visto che ci sei abituato, te ne mando alcune di me, ma non pubblicarle». Invia numerose foto, video, obbedendo alle richieste dell'uomo che le dice di riprendersi bene, anche con il volto ben visibile, e di praticare autoerotismo. È con quegli scatti che la 17enne firma la sua condanna. Sì perché quando lei, poco dopo, decide di chiudere i rapporti con lui, l'uomo l'avrebbe ricattata. Oltre a riempirla di insulti, ogni giorno, tempestandola di messaggi, le avrebbe detto: «Se te ne vai diffondo queste immagini ai tuoi contatti sui social e le faccio arrivare tuoi genitori».
Quando la ragazza si confida con la madre, ad agosto scorso, scatta la denuncia e gli agenti della squadra Mobile iniziano ad indagare. La procura distrettuale di Venezia (competente per questo tipo di reati), con il pm Giorgio Gava, apre un'inchiesta per detenzione di materiale pedo-porno. La ragazzina viene ascoltata in audizione protetta e riferisce alla polizia che lui l'avrebbe ricattata. Gli agenti riescono a risalire al pedofilo: si chiama effettivamente Marco fa il barista e cuoco, ma il cognome non è quello che appare su Instagram (non è stato reso noto ndr) e non è di Napoli, ma di Palermo. «La Procura di Venezia - spiega il dirigente della Mobile, Zonno - ha delegato la perquisizione al personale locale, la Mobile di Palermo, che sono andati a casa del 36enne. Hanno sequestrato un cellulare, un pc e varie pendrive su cui è in corso analisi». L'uomo si è difeso con una spiegazione delirante dicendo che voleva salvare la ragazza. Ora rischia pene pesantissime.
Olivia Bonetti
Ultimo aggiornamento: 12:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci