BELLUNO - Il peso dell'inflazione nel 2023 che si è appena chiuso si è fatto sentire eccome, e con esso anche l'aumento del costo della vita. Eppure la nostra è la provincia è quella in Veneto dove i rincari impattano meno (75,9%) sulle spese dei consumatori. È la fotografia che emerge dall'indagine sui consumi previsti da qui a due mesi, condotta da Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto con interviste su un campione di 600 residenti in Veneto nell'ultima settimana di novembre.
L'OTTIMISMO
Secondo tale ricerca, gli utenti bellunesi sono tra quelli veneti che hanno usufruito in misura minore delle proposte del black friday (31%) ma che hanno maggiormente trovato convenienti tali offerte (52%). Manifestavano da subito ottimismo anche verso gli acquisti delle vacanze natalizie e i saldi di fine stagione: il 69% della popolazione intervistata ha spiegato che aveva intenzione di fare acquisti nella ristorazione, a seguire abbigliamento, calzature e accessori (55,2%) e infine gli articoli per la persona e benessere (51,7%). Ma già si pensa alle vendite di fine stagione: si prevede che gli utenti bellunesi acquistino abbigliamento per il 39%, calzature per il 24%, borse e accessori 12%.
VACANZE
L'indagine evidenzia che il 39% dei veneti era in partenza per un viaggio durante il periodo invernale, con queste destinazioni: 29% Veneto stesso, 56% fuori regione ma in Italia, 31% all'estero. In Veneto la meta preferita è di gran lunga la montagna (74%); gli hotel restano la tipologia di alloggio come prima scelta per quasi una persona su due (48%). Tra gli acquisti preferiti a Belluno e Vicenza sono in testa "ristorazione, sagre ed eventi" rispettivamente col 69% e il 66,7%.
LA SODDISFAZIONE
«L'indagine - commenta il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin - ci restituisce una fotografia esatta dell'andamento dei consumi: il periodo dei saldi invernali si conferma un volano importante per fare gli acquisti, puntando soprattutto su beni necessari (ad esempio il vestiario) o comunque utili (ad esempio cose per la casa). Quindi, al di là del dibattito su quando farli, se posticiparli o meno, resta l'indicazione più importante sulla loro opportunità: sia per le aziende che possono vendere e sostenere le entrate a bilancio, sia per i clienti che possono comprare a condizioni più vantaggiose. Da notare, peraltro, come si consolidi il ruolo dei negozi di vicinato come valore aggiunto per il commercio, specialmente nei centri storici». Il presidente della Camera di Commercio, Mario Pozza: «Significativa è la propensione di 7 veneti su 10 ad acquistare in negozio. Meglio se lo si fa e questo è il mio invito - nei negozi di vicinato, vere aree commerciali naturali dei nostri centri storici, mantenendoli vivi e attrattivi. Soprattutto se si spende per prodotti made in Italy, locali e di qualità».