Uccide moglie e l'amica a coltellate: credeva avessero una relazione

Giovedì 13 Aprile 2017
Uccide la moglie a coltellate e l'amica che la ospitava: "Non accettava la separazione"
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Uccide a coltellate la moglie e la sua migliore amica, e poi tenta di fuggire in auto. Ma è stato fermato dai carabinieri. L'omicida è il marito di una delle due donne, che non accettava la separazione dalla moglie, e imputava la responsabilità dell'addio della donna alla sua migliore amica.



L'OMICIDA HA CONFESSATO Ha ammesso il duplice delitto Francesco Marfisi, l'uomo che oggi ha ucciso a coltellate la moglie Letizia Primiterra, 47 anni e la sua amica, Laura Pezzella, 33 anni. L'uomo è stato fermato dai carabinieri con una breve colluttazione mentre si stava recando a casa di un'altra donna.
 

 


Secondo una prima ricostruzione, la moglie sarebbe stata uccisa nell'androne di casa di una conoscente dove si era appoggiata, in attesa della separazione. Dopo Marfisi si sarebbe recato a casa di Laura Pezzella.





UCCISE A COLTELLATE A ORTONA Le due donne sono state accoltellate nel primo pomeriggio, una sul portone di casa in via Zara l'altra in contrada Tamareto. Testimoni raccontano di esecuzioni feroci con un coltello da cucina.

L'autore del duplice omicidio è un dipendente di un' azienda che eroga gas, che è stato fermato alcuni minuti dopo il duplice omicidio e che in questo momento si trova nella caserma dei carabinieri di Ortona dove è giunto anche il comandante provinciale dell'Arma di Chieti, il colonnello Luciano Calabrò. 

L'uomo è stato fermato lungo una strada dai carabinieri, il coltello è stato recuperato. Sul posto si sta recando il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giancarlo Ciani.

L'UOMO HA CONFESSATO Francesco Marfisi, l'autore del duplice omicidio di oggi a Ortona (Chieti) ha confessato. L'uomo è era stato fermato  dai Carabinieri dopo mezz'ora a bordo della sua vettura  all'interno della quale i militari dell'Arma hanno  rinvenuto i coltelli utilizzati per uccidere le due donne: la moglie Letizia Primaterra, 47 anni, e Laura Pezzella,33 anni, la migliore amica della donna. 

SOSPETTAVA CHE AVESSERO UNA RELAZIONE Francesco Marfisi, il 60enne che ha ucciso la moglie e una sua amica a coltellate, ha avuto piccoli precedenti penali oltre 25 anni fa.



A quanto è emerso nella prima ricostruzione del delitto, sembra che accusasse la moglie di una storia con l'altra vittima, Laura Pezzella, ma che la cosa non fosse vera. Sulla scena del primo delitto era presente anche la figlia della coppia, di 25 anni e pare incinta: la ragazza avrebbe provato ad opporsi alla furia omicida del padre. Non avrebbe riportato ferite ma è stata comunque trasportata in ospedale per accertamenti

SU FACEBOOK I PENSIERI DI LETIZIA Solo nove ore fa aveva condiviso un video sulla sua pagina Facebook per dire ai suoi amici 'buongiorno'. Nel video c'è una tazzina di caffè fumante e il commento di Letizia Primiterra, la donna uccisa oggi dal marito a Ortona, dice 'giorno a tutti e buona giornata'.
 


Solo martedì scorso la donna aveva compiuto gli anni e postato su fb una foto di una felpa con su scritto '47 anni fantastico'. E 'le leggende sono nate a aprile'. Il primo commento a questa foto era stato della sua amica Laura Pezzella, uccisa anche lei dal marito della donna, che scriveva 'auguri di buon compleannò. «Come un bambino aspetto quel regalo atteso che la vita mi deve da tempo ormai.. quel qualcosa chiamato serenità», il pensiero condiviso da Letizia Primiterra il 3 aprile scorso.

LETIZIA SI ERA RIVOLTA A CENTRO ANTIVIOLENZA Letizia Primiterra aveva paura del marito e aveva chiesto aiuto. «C'erano dei segnali gravi.
La signora si era rivolta a un servizio sul territorio per segnalare di essere vittima di maltrattamenti. Ora ci sentiamo di esprimere un grande sgomento e dobbiamo capire dove non è stata compresa». Così l'avvocato Francesca Di Muzio, presidente di «Donn.è», Centro antiviolenza di Ortona, parla del duplice omicidio di questo pomeriggio. Al servizio delle vittime di abusi e violenze, l'associazione «Donn.è» ha una sede nel centro di Ortona e dal 2013 uno sportello nell'ospedale «Bernabeo» grazie a un accordo con la Asl. Ma Letizia Primiterra, uccisa dal marito insieme all'amica Laura Pezzella, si era rivolta a un altro dei tanti servizi attivi in città. «Non l'abbiamo presa in carico direttamente noi, quindi conosco la vicenda per quanto mi è stato riferito - spiega Di Muzio - ma esiste una rete fra le associazioni ed evidentemente in questo caso qualcosa non ha funzionato, specialmente a livello di valutazione del rischio. Dobbiamo ripensare il modo di lavorare, di fare formazione dei nostri operatori. Gli strumenti per prevenire ci sono, ma dobbiamo evidentemente pensare a un'attenzione maggiore. I casi di violenza non sono semplici. E comunque non esiste il raptus; quello di oggi è l'epilogo tragico di uno schema che si ripete in molti casi di femminicidio». «Per questa sera abbiamo convocato un direttivo straordinario del nostro centro in città. Poi servirà un tavolo con tutti gli attori istituzionali. Dobbiamo ripartire alla tragedia di oggi - prosegue Di Muzio - per continuare a lavorare sulla prevenzione della violenza di genere e non sottovalutare le richieste di aiuto».

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA