Rapinatore ucciso nel Napoletano, il gioielliere ​indagato per omicidio colposo. Eccolo con l'arma in pugno | Video

Lunedì 12 Febbraio 2018
Rapinatore ucciso nel Napoletano, il gioielliere indagato per omicidio colposo. Eccolo con l'arma in pugno | Video

Dopo oltre 36 ore di riflessione, e dopo aver analizzato immagini e sentito testimoni, la Procura di Napoli Nord si muove ufficialmente e iscrive nel registro degli indagati, per omicidio colposo caratterizzato dall'eccesso di legittima difesa, il gioielliere di 32 anni Luigi Corcione, che sabato sera a Frattamaggiore ha ucciso un uomo, Raffaele Ottaiano, che aveva appena provato a rapinare il suo negozio. Un fatto accaduto nella strada principale della cittadina dell'hinterland partenopeo, Corso Durante, dove è ubicata la Gioielleria Corcione, nell'orario della quotidiana passeggiata di migliaia di persone, tra cui tantissimi bambini vestiti da carnevale. Per gli inquirenti il gioielliere, che deteneva legalmente l'arma usata, avrebbe reagito in modo legittimo alle minacce di Ottaiano, eccedendo però nella reazione. Di certo, nella ricostruzione della Procura, Corcione non voleva uccidere il rapinatore. «C'era una situazione di pericolo concreto - ha spiegato l'avvocato dell'orefice, Luigi Ferrante - e se sarà confermato che il mio cliente si è trovato davanti a quattro persone armate, anche in una situazione di pericolo imminente». Il legale ha poi fatto sapere che il gioielliere «è provato per quello che è successo, ma anche tranquillo e fiducioso nel lavoro che sta svolgendo la magistratura».

Il video da YouTube (Il Meridiano)


Tra domani e mercoledì dovrebbe inoltre tenersi l'autopsia sul corpo di Ottaiano, cui potrebbe prendere parte anche un perito nominato dall'indagato.

Nel frattempo la Polizia Scientifica sta effettuando i rilievi balistici sulle armi e gli esami per accertare la presenza di polvere da sparo sugli indumenti della vittima; si vuole capire quanti colpi siano stati sparati, e se anche Ottaiano abbia premuto il grilletto, circostanza che potrebbe alleggerire la posizione di Corcione, facendo ricadere la sua condotta nella legittima difesa. Il bandito, è emerso dalle indagini della Polizia di Stato, aveva sul volto una maschera di carnevale e in mano una pistola, che avrebbe puntato contro Corcione; il gioielliere a quel punto avrebbe fatto fuoco colpendo in pieno petto Ottaiano, che si è accasciato davanti agli occhi terrorizzati di decine di persone. Si tratta di situazioni ancora da chiarire, mentre gli inquirenti hanno ricostruito quanto avvenuto immediatamente prima della morte del bandito, ovvero nella gioielleria, dove ha fatto irruzione il commando formato da tre malviventi, con il quarto rimasto all'esterno a fare da palo. Nella gioielleria sono entrati con le armi spianate appunto Ottaiano e il 28enne Luigi Lauro (acciuffato poco dopo da un poliziotto libero dal servizio), mentre il terzo non è stato ancora identificato, ed è ancora ricercato con il quarto componente della banda. Nel negozio c'erano la commessa e due clienti minorenni, intenti ad acquistare dei regali per San Valentino, che sono stati sentiti raccontando gli attimi di terrore vissuti fin quando all'esterno del negozio non è sopraggiunto il 32enne Luigi Corcione, che era nell'appartamento al piano di sopra. Corcione ha affrontato i quattro che intanto cercavano di darsi alla fuga. Momenti concitati, alla fine a terra è rimasto Ottaiano. 

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 09:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA