«L'Alleanza di Secondigliano
controlla tutta la città di Napoli»
19 arresti, preso il capoclan

Martedì 7 Novembre 2017 di Viviana Lanza
«L'Alleanza di Secondigliano controlla tutta la città di Napoli» 19 arresti, preso il capoclan

È ancora forte, è il più potente, compatto, senza defezioni in grado di aprire reali squarci nella fitta trama di interessi e intrecci illeciti, nessun pentito nelle fila degli affiliati che contano, molte coperture, tanti soldi, un grande potere. È il ritratto dell’Alleanza di Secondigliano che emerge dall’ultima inchiesta della Dda che oggi ha portato a diciannove arresti, al sequestro per svariati milioni di euro di 59 immobili e nove società tra il Giuglianese e la Toscana riconducibili al clan dei fratelli Mallardo.
 



«Non è solo camorra di Giugliano, è camorra che controlla tutta la città di Napoli» sostengono gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia. «È mafia vera e propria». Le indagini, coordinate dalla Procura di Giovanni Melillo e dalla Dda coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno svelato come il boss Francesco Mallardo, nonostante la detenzione, non abbia mai perso il controllo dell’organizzazione camorristica, anzi. I Mallardo sono al vertice dell’Alleanza di Secondigliano, cartello mai morto e ora forte di rinnovato spessore criminale, e attraverso i Contini e i Liccciardi hanno il controllo del malaffare su Napoli. Venti anni di indagini non sono valsi a indebolire il cartello delle storiche famiglie camorristiche che ha ripulito i suoi soldi con investimenti fuori regione, tra il Lazio, a Milano e soprattutto in Toscana dove, grazie a collusioni con insospettabili imprenditori, l’edilizia privata era diventato affare di camorra. Le indagini non si sono avvalse del contributo di collaboratori di giustizia ma sono frutto di un delicato e meticoloso lavoro di investigazione pura svolto dalle squadre mobili di Napoli e Firenze e del servizio centrale operativo della polizia.
 

Ultimo aggiornamento: 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA