Terrorismo, l'allarme per i mercatini di Natale: Francia e Germania aumentano i controlli e anche il Viminale alza l’allerta

Il rischio di lupi solitari e cellule “dormienti”

Lunedì 4 Dicembre 2023 di Michela Allegri
Terrorismo, l'allarme per i mercatini di Natale: Francia e Germania aumentano i controlli e anche il Viminale alza l’allerta

ROMA Torna l'allarme terrorismo in tutta l'Europa, con i mercatini di Natale che diventano sorvegliati speciali e le misure di sicurezza che si rafforzano, soprattutto nelle Capitali.

Si parte da Parigi, dove il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto ieri alla premier Elisabeth Borne di convocare una riunione sulla sicurezza dopo il caso del turista tedesco ucciso e altre due persone ferite alla Tour Eiffel da un uomo già condannato per terrorismo nel 2018. Ma le misure per prevenire ed evitare attentati, con il clima sempre più teso dalla deflagrazione della crisi in Medio Oriente e il conflitto tra Israele e Hamas, si estendono a tutta l'Ue: saranno al centro dei colloqui tra i ministri degli Interni dell'Unione europea martedì a Bruxelles, come ha fatto sapere la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, definendo «sconvolgente» l'attentato di Parigi, dove «le autorità francesi hanno reagito in modo rapido e deciso». Il Consiglio Affari interni dell'Ue è stato convocato dai ministri dei Ventisette per fare il punto sulle implicazioni della situazione in Medio Oriente e il presidente del gruppo antiterrorismo fornirà gli aggiornamenti sullo stato della cooperazione tra le autorità nazionali responsabili. Sul tavolo ci sarà anche lo stato di avanzamento sui testi legislativi ancora aperti per il nuovo Patto sull'asilo e la migrazione.

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IN ITALIA

In Italia, per scongiurare il rischio di violenze e atti di terrorismo come quelli che negli ultimi mesi hanno colpito la Francia e il Belgio, il Viminale, fin dallo scoppio del conflitto a Gaza, ha cominciato a studiare un piano ad hoc. «Confidiamo sul nostro sistema tradizionale di prevenzione, però l'attenzione deve rimanere alta», ha detto ieri il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Casa Corriere a Napoli. I fatti di Parigi «semplicemente confermano che l'attenzione che abbiamo messo in campo c'è e ci deve essere. Dai primi riscontri e notizie l'episodio conferma che è una minaccia molto insidiosa, perché non sempre compiutamente intercettabile». Il primo provvedimento adottato è stato l'innalzamento del livello di allerta su tutti i potenziali obiettivi, all'indomani del 7 ottobre - da Nord a Sud si contano oltre 28mila target -, con attenzione speciale per luoghi sensibili della comunità ebraica e con l'impiego di militari dell'Esercito destinati esclusivamente alle grandi stazioni ferroviarie - da Roma Termini a Milano centrale, da Firenze Santa Maria Novella a Torino Porta Nuova - almeno fino al 31 dicembre, che si aggiungono ai 5mila già a disposizione dei prefetti per l'operazione Strade sicure.
Intanto, in vista del Natale, i mercatini diventano luoghi sensibili da presidiare, dopo gli attentati che si sono susseguiti negli ultimi anni, da Berlino - nel 2016 in Breitscheidplatz un camion piombò sulla folla uccidendo 13 persone - a Strasburgo. Quattro giorni fa l'ultimo caso in Germania, fortunatamente sventato: mercoledì il capo dell'intelligence interna tedesca ha dichiarato che il pericolo di un attacco di matrice islamica è «più alto di quanto non lo sia stato da molto tempo», e ha comunicato l'arresto di due giovanissimi islamisti, un quindicenne e un sedicenne, che stavano pianificando un doppio attentato. I due - emerge dai loro scambi su Telegram - avrebbero individuato una sinagoga e un mercatino di Natale a Leverkusen come possibili obiettivi. Il 15enne, cittadino tedesco-afgano, è stato arrestato in Renania Settentrionale-Vestfalia, mentre il 16enne, russo, è stato arrestato nel Brandeburgo.

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LA PREOCCUPAZIONE

Anche nel nostro Paese la preoccupazione maggiore riguarda i lupi solitari, cioè i soggetti che si radicalizzano e decidono di agire senza essere legati a cellule terroristiche organizzate: azioni che difficilissime da monitorare. Vengono controllate soprattutto la carceri - dove sono più frequenti gli episodi di radicalizzazione - e anche la rete, molto utilizzata nella propaganda jihadista. L'obiettivo è anche cercare di arginare gli ingressi di persone potenzialmente pericolose, con il Viminale che ha delineato una mappa geografica dei jihadisti allontanati dall'Italia, importante per capire da dove viene la minaccia. Dall'analisi, per esempio, emerge che dalla Tunisia proviene buona parte dei migranti irregolari finiti a ingrossare le fila dei fondamentalisti islamici.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA