Non ci sono aerei Nato rintracciabili dal Mar Nero ai Baltici. Neanche uno. Su flightradar, il sito web che permette di tracciare i voli in tempo reale, non si riescono a tracciare i velivoli dell'Alleanza. Un giallo, che preoccupa in molti. Visto che accade dopo il discorso allarmante di Putin, in cui il presidente russo ha adombrato il rischio di guerra nucleare.
Putin torna a minacciare l'occidente: userò tutti i mezzi a disposizione, non sto bluffando
Nato spegne i trasponder degli aerei, il tweet
A dare la notizia della scelta della Nato è Felix Nuno, ex sottufficiale SOF dell'esercito portoghese/cecchino.
There are no trackable NATO aircraft from the Black Sea to the Baltics. Not one.
— Nuno Felix (@Felix_Nuno) September 21, 2022
Gli unici velivoli che si possono vedere è un RQ4 che si dirige da Sigonella verso la Francia meridionale (RICO28) e 3 mezzi AAR (1 italiano e 2 francesi) nella Francia meridionale.
Cos'è il trasponder e come funziona
La maggior parte degli aerei di Aviazione Generale e di Linea hanno a bordo uno strumento che si chiama Transponder. È uno strumento elettronico che manda e riceve segnali radio. Appena si entra in uno spazio aereo controllato da ATC viene assegnato un codice identificativo. Per i voli IFR (Instrumental Flight Rule), come un volo di linea, il codice viene assegnato a terra quando si chiede il permesso per iniziare il volo pianificato. Lo stesso codice poi viene utilizzato per l’interno volo. In alcuni casi può essere richiesto anche di cambiare il codice.
Il caso svedese
A una più attenta ricerca non saranno sfuggiti alcuni velivoli svedesi nella zona del Mar Nero. Ma la Svezia, seppur il processo di adesione è alle fasi conclusive, non è ancora formalmente nella Nato. La segnalazione della presenza di aerei tracciabili nelle zone vicine all'Ucraina mostra come ce ne siano ben quattro nelle ultime 24 ore.
— Martin Christensen (@shinnycph) September 21, 2022
L'Alleanza aumenta l'arsenale
Alla Nato «stiamo parlando con i Paesi, ma anche direttamente con le industrie perché aumentino la produzione» di «munizioni» e altre «armi», dato che aiutando l'Ucraina le scorte degli alleati si sono assottigliate». Servono nuove scorte «anche per essere in grado di continuare a sostenere Kiev». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in un'intervista video a Reuters, trasmessa via social. «Dovremo essere prudenti sui numeri, ma ogni mobilitazione aumenterà il numero dei soldati» presenti sul campo in Ucraina.
LIVE: Reuters Editor-in-Chief Alessandra Galloni speaks with NATO Secretary-General Jens Stoltenberg https://t.co/Vr8PfG9Fuf
— Reuters (@Reuters) September 21, 2022