Hamas ruba i profili social degli ostaggi (e li mostra in diretta Facebook). «È la nuova tattica dei terroristi»

Lo ha scritto il New York Times, che ha sentito le famiglie di 13 ostaggi ed esperti di social media

Mercoledì 18 Ottobre 2023
Hamas ruba i profili social degli ostaggi (e li manda in diretta Facebook). La nuova tattica del terrorismo

In una inquietante nuova tattica del terrore, hacker legati ad Hamas, subito dopo il sanguinoso blitz del 7 ottobre, si sono impadroniti degli account social di diversi israeliani presi in ostaggio nelle loro case e li hanno usati per consentire ai miliziani di fare dirette video del sequestro, con il chiaro obiettivo di diffondere ulteriormente paura e angoscia. In particolare, far vedere a parenti e amici delle vittime i loro cari prigionieri. Lo ha scritto il New York Times, che ha sentito le famiglie di 13 ostaggi ed esperti di social media che hanno definito questa «una nuova tattica» del terrorismo.

Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha rifiutato di commentare l'hackeraggio degli account delle vittime israeliane, ma ha detto di aver creato un apposito centro di monitoraggio. Fonti di Hamas, contattate dal Nyt, non hanno risposto alla richiesta di conferme.

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La strategia

Due membri dei team di Facebook che lavorano alla sicurezza, coperti da anonimato, hanno però confermato al Nyt l'hackeraggio delle pagine degli ostaggi usate per le lugubri dirette, aggiungendo che tutto ciò sembra essere una strategia ben studiata. Gli account, hanno precisato, sono subito stati resi privati e i filmati delle dirette rimossi. Un esempio agghiacciante tra tutti: un paio d'ore dopo l'attacco di Hamas, amici e parenti di Gali Shlezinger Idan, che viveva a Nahal Oz, un kibbutz vicino al confine con Gaza, hanno ricevuto messaggi che invitavano a controllare la sua pagina Facebook. Aprendola, si sono trovati davanti lo streaming in cui si vedevano Idan e la sua famiglia in ostaggio.

Le riprese

Durante le riprese, durate ben 43 minuti, uomini armati li hanno costretti a gettarsi sul pavimento mentre razzi e colpi di arma da fuoco si abbattevano sulla loro casa. Tutti urlavano e piangevano, hanno riferito gli amici che, increduli, hanno visto la scena. Un'amica della famiglia Idan, Karen de Via, ha detto di aver aperto la pagina Fb quando ha visto la notifica che indicava una diretta in corso fatta da Gali. «L'ho aperta subito, perché lei non è solita fare dirette. La prima cosa che ho visto è il terrore dei bambini e poi le voci in arabo. Ho capito che qualcosa di terribile stava succedendo», ha detto al quotidiano. «Per un attimo si era accesa la speranza. Poi solo terrore». In quattro casi, gli hacker di Hamas si sono impossessati degli account il 7 ottobre, per fare le dirette, mentre in altri si sarebbero infiltrati nei giorni successivi nei gruppi Facebook delle vittime, pagine Instagram e persino le chat di Whatsapp. Impossessatisi dei cellulari degli ostaggi, hanno iniziato a fare chiamate minacciose e di scherno ad amici e parenti dei prigionieri, secondo quanto hanno riferito le stesse famiglie israeliane.

Ultimo aggiornamento: 19:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA