Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu sul cessate il fuoco? Israele «vincolata», ma Hamas deve liberare gli ostaggi

La bozza approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu ha ottenuto 14 voti a favore e solo un'astensione

Lunedì 25 Marzo 2024 di Mario Landi
Gaza e il cessate il fuoco dell'Onu, cosa succede ora? Perché Israele è «vincolata» al rispetto della risoluzione (ma Hamas deve liberare gli ostaggi)

Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza.

Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa, si «chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie». L'adozione è stata salutata con un lungo applauso. 

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Gaza, i voti a favore

La bozza di risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu che chiede «un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile, oltre al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi», ha ottenuto 14 voti a favore e solo un'astensione, gli Usa. I membri che hanno sostenuto la bozza sono Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Algeria, Ecuador, Guyana, Giappone, Malta, Mozambico, Sud Corea, Sierra Leone, Slovenia e Svizzera.

L'emendamento della Russia

Prima del voto la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine «durevole» con «permanente» nella frase in cui si chiedeva «un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan, rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile». Il termine è stato sostituito all'ultimo minuto e secondo l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia «annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento». La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.

Cosa succede ora

In caso di approvazione di una risoluzione Onu, gli Stati membri, almeno sulla carta, sono vincolati a rispettarla. In questo caso quindi Israele sarebbe tenuta a cessare il fuoco, almeno sul piano teorico. «Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile». Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua. Allo stesso tempo però Hamas dovrebbe procedere alla liberazione degli ostaggi. «Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l'unico percorso», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield. Ma Israele frena: «Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l'ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa». Lo ha detto il ministro Esteri israeliano Israel Katz su X, dopo la risoluzione votata all'Onu.

L'astensione Usa e la reazione di Israele

«L'astensione degli Stati Uniti» al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza «non cambia la nostra politica». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington «ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione» degli ostaggi da parte di Hamas. Benyamin Netanyahu ha invece annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa all' Onu alla risoluzione su Gaza.  «Gli Stati Uniti - accusa il comunicato - si sono ritirati dalla loro posizione coerente in seno al Consiglio di Sicurezza, dove solo pochi giorni fa avevano stabilito un collegamento tra il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Questo ritiro danneggia sia lo sforzo bellico che quello per la liberazione degli ostaggi, perché dà ad Hamas la speranza che la pressione internazionale gli permetta di accettare un cessate il fuoco senza la liberazione dei nostri ostaggi».

La reazione dell'Italia

A Gaza «ci auguriamo che ci sia un cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi israeliani e di portare aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. All' Onu si è votata questa risoluzione per il cessate il fuoco, è la prima e questo ci fa ben sperare e certamente rappresenta un primo positivo passo in avanti». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio1. «Mi auguro che le trattative per la liberazione degli ostaggi procedano rapidamente e quindi si possa guardare con più ottimismo a una situazione meno complicata che poi porti progressivamente alla pace», ha aggiunto.

Ultimo aggiornamento: 19:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA