Emiliano Sala, l'inquietante messaggio del pilota dell'aereo caduto: «Sono arrugginito»

Mercoledì 23 Gennaio 2019 di Paolo Ricci Bitti
Emiliano Sala, l'inquientate messaggio del pilota dell'aereo caduto: «Sono arrugginato»

Dal crollo di ogni speranza di trovare vivo il calciatore argentino Emiliano Sala alla notizia che il pilota dell'aereo precipitato lunedì nella Manica si sentiva «arrugginito nell'uso dell'Ils» ovvero dell'Instrument landing system, il sistema elettronico di atterraggio strumentale, un aiuto determinante soprattutto in avverse condizioni meteo.  

In mezzo a una nuova giornata di infruttuose ricerche del monomotore anche il messaggio vocale del neoingaggiato dal Cardiff che si dice «impaurito da un aereo in pezzi» e la denuncia dell'ex fidanzata che spinge a indagare sulla "mafia del calcio" ipotizzando un attentato dietro la caduta dell'aereo.

Un passo indietro in queto scenario ora contrastato ma che, nelle prossime settimane, una volta completati gli accertamenti, potrebbe in realtà chiudersi come la gran parte degli incidenti aerei con le cause che oscilleranno tra l'errore umano, magari facilitato dal maltempo, e l'avaria del mezzo, con l'aereo che in entrambe le situazioni precipita in mare senza lasciare scampo a equipaggio e passeggeri. Da attendere anche l'eventuale ritrovamento dei rottami dei velivolo, per nulla scontato.  

Intanto già ieri nel primo pomeriggio era giunta dalla Manica la dichiarazione: «Non c'è alcuna speranza di trovare vivo l'attaccante del Cardiff e il pilota dell'aereo» aveva detto da John Fitzgerald di Channel Islands Air Search, una delle unità impegnate nelle ricerche dell'aerotaxi, un Piper Malibu, sparito nei pressi dell'isola di Alderney, a bordo del quale, oltre al pilota, viaggiava l'argentino di 28 anni partito dall'aeroporto Nantes Atlantique e diretto a Cardiff. Fitzgerald ha sottolineato che «anche la persona più in forma al mondo» resisterebbe  poche ore nelle acque gelide del canale.

Ai comandi l'esperto pilota inglese Dave "Dibbo" Ibbotsen, ingegnere di 60 anni, sposato, tre figli di Crowle, ingaggiato dallo staff di Sala per il volo a Cardiff: un comandante ritenuto assai affidabile anche dai tanti paracadutisti che portava spesso in quota. Il velivolo Piper PA-46 Malibu N264DB risulta registrato allo scalo di Norfolk e sarebbe di proprietà dell'agente scozzese Willie McKay. Il club gallese aveva offerto al suo nuovo giocatore un volo di linea, ma Sala aveva preferito l'aerotaxi, salvo poi lamentarsi anche all'andata delle turbolenze che avevano segnato il volo del Piper Malibu.

Secondo siti gallesi, il pilota, causa il maltempo, avrebbe tentato tre volte il decollo dalla pista dell'aeroporto francese prima di riuscirsi ad alzarsi in volo in sicurezza. Un segno dell'esperienza del pilota, che avrebbe staccato le ruote da terra solo quando ne ricorrevano tutte le condizioni? Oppure il segno che le condizioni meteo avrebbero dovuto sconsigliare il rientro a Cardiff? 

Domande destinate probabilmente a restare senza risposte.

Nel pomeriggio, tuttavia, uno scambio di messaggi whatspp diffuso da un amico di Ibbotsen e pubblicato dal Mirror ha lanciato nuovi interrogativi: il 19 gennaio il pilota inglese ha scritto all'amico di «sentirsi arrugginito con l'Ils». L'amico, evidentemente un altro pilota, sembra scettico: «Non ti credo». «Ci puoi scommettere, soprattutto nell'approccio iniziale (high side, ovvero in alto, nella fase di approccio iniziale rispetto al profilo verticale di discesa indicato dell’Ils, sistema elettronico di atterraggio strumentale, ndr)», insiste Ibbotsen.



Insomma, il pilota inglese si era sentito un po' incerto per la fase di atterraggio in Francia. Che influenza può avere questo suo sentirsi "arrugginito" in fase di atterraggio strumentale nell'incidente di due giorni dopo, avvenuto in tutt'altra fase del volo, la "crociera"? Un'altra domanda dalla difficile risposta. 



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«Tre aerei e un elicottero sono impegnati nella ricerca. Stiamo anche esaminando le immagini satellitari e i dati dei telefoni cellulari per vedere se possono essere di aiuto nella ricerca. Fino ad oggi, nulla è stato individuato dell'aereo scomparso». Non c'è infatti ancora la prova che alcuni rottami individuati ieri nella vasta area di ricerca appartenessero al velivolo scomparso. Poco credibile anche l'ipotesi a cui si aggrappano i familiari, ovvero che l'aereo sia riuscito ad ammarare con il pilota e il calciatore ora alla deriva su un canotto oppure approdati in qualche zona remota. In questo casi il pilota di solito ha il tempo di lanciare il mayday. 

IL MESSAGGIO WHATSAPP DEL CALCIATORE

​«Sono qui sull'aereo che sembra che sia sul punto di cadere a pezzi e sto andando a Cardiff - le parole inviate da Sala attraverso un audio agli amici riportate dal Clarin - Se entro un'ora e mezza non avete mie notizie, non so se manderanno qualcuno a cercarmi perché non mi troveranno ma... lo sai. Che paura che ho»​.



Un messaggio che fa scalpore tanto quanto la dichiarazione della fidanzata Berenice Schakir che chiama in causa la mafia del calcio ipotizzando di fatto un attentato. 




LO SCENARIO
Resta il fatto, mentre sono in corso le ricerche nel zona sud della Manica, attorno all'isola di Alderney, dove ieri erano stati avvistati rottami, che difficilmente un passeggero non esperto di velivoli può giudicare le effettive condizioni dell'aereo che invece vengono valutate prima di ogni decollo dal pilota che certo non rischia la propria vita e quella dei passaggeri se rileva anomalie. 
 


IL VELIVOLO
Si tratta di un Piper PA-46 Malibu, velivolo in linea, in varie versioni, da oltre 30 anni: costruito dalla Piper Aicraft, con un costo che può arrivare fino a 1,5 milioni di dollari, è un monomotore a turboelica che può trasportare fino a 5 passeggeri nella cabina pressurizzata con possibilità di raggiungere quasi gli 8mila metri di quota e una volocità di crociera di 400 kmh. Il volo da Nantes a Cardiff è considerato di routine per un velivolo come questo abilitato al volo ognitempo. Il monomotore risulta costruito nel 1984 ed immatricolato a Bungay, Norfolk, per la compagnia Southern Aircraft Consultancy.



L'IPOTESI DELL'AVARIA
Il portavoce della polizia di Guernsey ha affermato che il Piper PA-46 Malibu con a bordo due passeggeri e decollato da Nantes alle 19.15 (del 22 gennaio) stava volando a meno di 2mila metri di altezza (una quota assai bassa, ndr) quando il pilota, sulla verticale dell'Isola, ha chiesto di diminuire ancora la quota. Il personale del radar dell'Atc (Air traffic control) hai poi dato l'allarme dopo aver perso la traccia del velivolo sceso ad appena 700 metri a circa 20 chilometri a nord di Guernsey.




Uno scenario che fa ipotizzare un'avaria meccanica che ha ridotto bruscamente le prestazioni dell'aereo. Oppure a una strategia del pilota che cercava di evitare il maltempo, in quelle ore effettivamente avverso: da temere, in particolare, le basse temperature che possono portare alla formazione di ghiaccio sulle ali. E sia pure con l'aiuto degli strumenti, volare a bassa quota sul mare al buio e con meteo sfavorevole non è mai facile. Proprio la formazione di ghiaccio sulle ali potrebbe infine emergere fra le ipotesi più credibili.    



 

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 13:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA