Attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia? Quali sono i rischi? «Una nube radioattiva rilasciata dagli impianti in questione rimarrebbe circoscritta al territorio ucraino, lambendo la linea di confine con la Federazione Russa».
Le simulazioni
Fa sapere l'Ispettorato che, «secondo le ultime simulazioni, condotte con il sistema Aries del Centro Emergenze di Isin, un'eventuale nube di radioattività si sposterebbe, nelle prime 24 ore dal rilascio ipotizzato alle ore 12 di oggi, in direzione ovest investendo le regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Odessa (parzialmente) e Kirovohrad. Successivamente, la nube virerebbe repentinamente verso nord, nord-est interessando le regioni ucraine di Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e, molto marginalmente, Sumy».
La zona franca
«Bisogna cercare di creare una zona franca attorno a Zaporizhzhia. La centrale nucleare rappresenta un'opportunità ma anche un rischio. È bene che le forze in campo non combattano attorno o dentro la centrale perché dobbiamo evitare un'altra Chernobyl. Speriamo prevalga sempre il buon senso». Così il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a margine di un incontro elettorale a Matera.
Le caratteristiche
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, finita ancora una volta sotto il fuoco del conflitto tra russi e ucraini, si trova nel sud del Paese, a Energodar: è la più grande in Europa e fra le dieci più grandi del mondo. La sua produzione è in grado di raggiungere 42 miliardi di kWh di elettricità, pari a circa il 40% dell'elettricità generata complessivamente da tutte le centrali nucleari ucraine e a un quinto della produzione annuale di elettricità in Ucraina. Da un anno e mezzo non produce più energia per alimentare la rete elettrica dell'Ucraina ma resta parzialmente attiva solo per gestire i dispositivi di sicurezza.