Il Global Monitoring for Enviroment and Security, meglio conosciuto come Copernicus, ente dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha fotografato dal satellite la devastazione dovuta alle piogge e al crollo di due dighe nella zona della Cirenaica in Libia.
Il bilancio: 5000 morti e 10000 dispersi
Le Nazioni Unite definiscono le inondazioni in Libia una «calamità di proporzioni epiche» rilevando gli ultimi dati che parlano di più di 5.000 persone morte e circa 10.000 disperse. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), si stima che fino a 1,8 milioni di persone siano state colpite dalle piogge torrenziali che hanno colpito diverse città del Paese. La portavoce dell'Oms, Margaret Harris ha detto che «a memoria d'uomo non si è mai verificata una tempesta come questa nella regione, quindi è un grande shock».
Si scava tra le macerie
I soccorritori e i residenti continuano a scavare tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti e morti. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha inviato le sue condoglianze alle autorità libiche e alle famiglie delle vittime, aggiungendo che le Nazioni Unite stanno lavorando con le autorità per valutare i bisogni e sostenere gli sforzi di soccorso.