Salone, mostre e fiere: è iniziata la stagione del design

A Milano, dal 16 al 21 aprile, il Salone del Mobile attirerà appassionati, esperti e curiosi, con le nuove proposte dei brand più interessanti, ma intanto anche nel resto del Paese si celebra l’arte di abitare. Roma omaggia i marchi storici, Parma indaga l’attualità del lavoro di Bruno Munari, a Fidenza si riflette sull’Anno Santo

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Valeria Arnaldi
Alcuni elementi della collezione Vitamin di Marcantonio per Seletti

«L'obiettivo di un designer è ascoltare, osservare, capire, empatizzare, sintetizzare e raccogliere intuizioni che gli permettono di rendere visibile l’invisibile», diceva il creativo Hillman Curtis.

L’intento, dunque, è rendere bello ciò che è utile – e viceversa – e portare un tocco di magia, divertimento, poesia, forse più semplicemente libertà, in ogni ambiente. Aprile è il mese in cui questi desideri ed emozioni sbocciano. In casa e in città. Milano diventa il regno del design, con il Salone del Mobile, alla sua sessantaduesima edizione, ospitato dal 16 al 21 aprile presso Fiera Milano Rho, con il rilancio dei percorsi di EuroCucina – e il collaterale FTK, Technology For the Kitchen - e del Salone Internazionale del Bagno.

Il resto del Paese guarda al design come arte e narrazione, prospettive future ma anche storia, in più eventi ad hoc. 


LE INSTALLAZIONI

E così la bellezza utile diventa filosofia e, perché no, “mappa” per raggiungere la meta di un design capace di far sentire ovunque a casa. Sono oltre 1900 gli espositori attesi al Salone. Ben tre le installazioni speciali. Interiors by David Lynch. A Thinking Room vede due “stanze del pensiero”, create dal regista dell’inconscio, come simboliche vie di accesso alla manifestazione. Under the Surface di Accurat, Design Group Italia ed Emiliano Ponzi, sorta di isola sommersa animata da riflessi che rappresentano i dati sul consumo globale. Grande palco ad EuroCucina per riflettere sul futuro degli ingredienti. Insomma, il domani si prende i riflettori. E di proposta in proposta, gli ambienti quotidiani si trasformano. Melanzane, carote, limoni, zucche, pesche , anche combinati tra loro in accostamenti inattesi, si fanno musa per abat-jour, candelabri, lampadari e portacandele della collezione Vitamin di Marcantonio per Seletti. A farsi nutrimento qui, oltre ai vegetali, è la fantasia. Baleri Italia, per celebrare i quarant’anni di attività, riedita pezzi iconici di Philippe Starck, Hannes Wettstein e Angelo Mangiarotti. In primo piano, la sedia Francesca Spanish e il tavolo President M - progettato per lo studio privato di François Mitterrand all’Elysée - di Starck, entrambi del 1984, anno in cui è iniziata la collaborazione con il brand. Dalle linee minimal alla sorpresa di una poltrona in eco-pelliccia: è Toulou di Roberto Cavalli Home Interiors. L’ispirazione viene dalla natura, la rivisitazione si fa glamour. Echi dal mondo è la nuova collezione di Armani/Casa, in cui ogni oggetto è a suo modo ricordo dei molti viaggi fatti da Re Giorgio e delle sue ricerche: per l’occasione, la linea sarà presentata a Palazzo Orsini, sede del marchio, che per il Salone si apre alla città. Perché il design non è solo “oggetto”, ma atmosfera, visione, sentimento dello spazio. 

La poltrona Toulou, in eco-pelliccia, firmata Roberto Cavalli Home Interiors


LA TECNOLOGIA 

Grande naturalmente, l’attenzione per le cucine, in un trionfo di soluzioni smart, colori naturali e materiali riciclabili, che rendono lo spazio sempre più open e interattivo: un vero salotto di gusto. Tra le soluzioni innovative, l’aspiratore per piano cottura Bora, che “cattura” i vapori appena si formano, senza farli salire in alto. Non meno interessanti le proposte per la sala da bagno. Ideal Standard firma Ultra Flat S+, piatti doccia ultrasottili realizzati con una combinazione di frammenti di roccia dolomitica e resina elastica riciclata al trenta per cento. E il brand, con Towant, dal 9 al 21 aprile, promuove la terza edizione milanese di Design Shooting per raccontare l’architettura contemporanea attraverso la fotografia. E rinnovare lo sguardo su case e orizzonti cittadini. 

Una proposta per il relax all'aperto, presentata a Casaidea

LA TENDENZA, OGNI OGGETTO HA UN'ANIMA DIFFERENTE 

È “multifunzionalità” la parola chiave della quarantottesima edizione di Casaidea, conclusasi pochi giorni fa a Roma. Il trend dell’anno, infatti, è la capacità di oggetti – e di conseguenza, ambienti – di rispondere a più esigenze. A garantire la trasformazione degli spazi, la tecnologia, che, “nascosta” allo sguardo sorprende con elegante funzionalità. Così nel top di ceramica Shangai e Living di Riflessi è integrato il piano cottura a induzione: una soluzione innovativa che permette di spostare il tavolo, secondo gusto e necessità, e di collocarlo anche in zone semi-coperte. I fuochi a induzione sono pressoché invisibili e il cassetto comandi estraibile è a scomparsa. Il sistema di librerie Techwall si arricchisce di un nuovo piano scrittoio, per consentire di disegnare “su misura” il proprio luogo di studio e lavoro. Di fatto, nulla è – soltanto – ciò che appare. Ogni arredo ha una doppia anima e molteplici possibilità di utilizzo, a seconda di esigenze e fantasia. La tecnologia si mette a servizio anche del “classico”. Il fascino del camino tradizionale si riscopre con gli insert Palazzetti che ammodernano la tradizione, facendo di ogni focolare un vero impianto di riscaldamento. Per gestirlo basta una App. Largo poi a materiali bio, riciclati e quant’altro. E in vista della bella stagione, il lusso si sposta en plein air. Il primo spunto qui viene da relax e benessere. La Spa idromassaggio delle minipiscine Softub, realizzata in PolyBond, può essere installata ovunque. E l’illuminazione a led conquista con giochi di luce e riflessi. Se poi non si dovesse più riuscire a rinunciare a una zona relax, nessun problema. Komoder propone le poltrone massaggianti, concepite per facilitare la circolazione, sciogliere le tensioni o semplicemente rilassarsi. Basta sedersi per scoprire il segreto di massaggi shiatsu, a scorrimento, pressione, vibrazione e compressione d’aria. Un’occasione per ritemprarsi alla fine di una giornata di lavoro. 

Bruno Munari, Alfabeto Lucini, 1984, sculture a tecnica mista © Bruno Munari

IL MAESTRO: IL MONDO SI FA GIOCO CON MUNARI

Ho cercato di comunicare per tutta la vita quello che gli altri non vedono, ad esempio un arcobaleno di profilo», diceva Bruno Munari. A raccontare il suo genio, tra arte, design, grafica e pedagogia – creatività, nel senso più profondo del termine – è la grande mostra Bruno Munari. Tutto, da poco inaugurata alla Fondazione Magnani-Rocca, a Mamiano di Traversetolo – Parma, dove sarà visitabile fino al 30 giugno. Non una mera ricostruzione di intuizioni e creazioni in oltre settant’anni di lavori, bensì una suggestiva immersione nello “sguardo” di Munari, nutrito dalla sensibilità, animato dall’ironia e dal gusto del gioco, sollecitato dalla poesia e dalle prospettive di un domani tutto da immaginare. E la chiave di lettura è proprio nel “tutto” del titolo, che non è tanto, o comunque non solo, indicazione di quantità, di fatto importante – sono oltre 250 i lavori esposti - quanto filosofia del vivere e dell’abitare. Di nuovo, dell’immaginare, consapevoli che le categorie sono invenzioni (e limiti) dell’uomo, mentre la natura, anche della fantasia, ha il suo cuore nell’arte di stare, fare, pensare “insieme”.

Ecco allora, grafiche, opere d’arte, oggetti di design, nonché gli esiti dei laboratori per l’infanzia. «Munari – spiega il curatore Marco Meneguzzo – è una figura molto attuale nella società liquida odierna, nella quale non ci sono limiti fra territori espressivi. È un esempio di flessibilità, di capacità di adattamento dell’uomo all’ambiente». Così, nell’autoritratto del 1968, xerografia su carta, proprio mentre sembra scomporre e frammentare la propria immagine, in realtà la moltiplica. Non manca Zizì, nata come giocattolo per stimolare le fantasie dei piccoli, oggi oggetto da collezione: la scimmietta in gommapiuma, con scheletro snodabile in filo metallico, valse a Munari il primo Compasso d’Oro nel 1954. Un esercizio di filosofia. Giocando, diceva Munari, «la mente diventa elastica, il pensiero dinamico. L’individuo creativo». 

Bruno Munari, "Zizì", scimmietta snodabile, Compasso d'Oro nel 1954

VERSO IL GIUBILEO, CREAZIONI ECO PER LA CASA DEL VIANDANTE 

Portazaino con piedistallo portascarpe, stendipanni da doccia e un diario della stanza in cui lasciare traccia del proprio passaggio. È rigorosamente eco-compatibile il progetto di design Casetta del Viandante, albergo diffuso per i pellegrini di oggi, disegnato da Marco Ferreri, Compasso d’Oro alla Carriera, affidando a sei progettisti italiani la realizzazione degli arredi. Espressione di una precisa filosofia dell’abitare, il progetto sarà presentato nell’ambito della quarta edizione del Francigena Fidenza Festival, in programma a Fidenza dall’11 al 14 aprile, insieme al Francigena Fidenza Award ideato da Rossana Tosto, promosso dal Comune di Fidenza e dall’Associazione Europea delle Vie Francigene. Le “casette” sono quattro piccoli moduli abitativi, realizzati prevalentemente in legno, e autonomi grazie a pannelli solari, microeolico e accumuli di acqua e energia termica e elettrica. All’interno, due letti, un tavolo con sedie pieghevoli, un piano di lavoro, un’area bagno e alcuni arredi speciali, come il portazaino, appunto, dal design minimale ma altamente simbolico - una croce in legno - il guardaroba, aperto frontalmente e lateralmente per consentire la circolazione dell’aria e dunque l’asciugatura degli abiti, il comodino con luce incorporata, un tavolo con vetro sotto cui è possibile posizionare la mappa di zona e cammino. E altro. La Casetta, il 12 aprile, sarà collocata nell’area archeologica nei pressi della cattedrale di Fidenza. Obiettivo, creare soluzioni abitative “eco” che possano dialogare con il paesaggio e offrire un’accoglienza confortevole ai pellegrini. Una ulteriore chiave di lettura di spazio ed esperienza. 

La Casetta del Viandante

I GRANDI MARCHI, SE L'ABITAZIONE SI FA "ENCICLOPEDICA"

Artemide, con le sue lampade iconiche, come Tolomeo, realizzata nel 1987 e disegnata da Michele De Lucchi con Giancarlo Fassina. Cassina, con i suoi divani che hanno segnato case e storia dell’arredo in oltre novant’anni di attività. Poi, Flos, Bassetti, Rinascente e molti altri. Sono centotredici i marchi di tutti i settori protagonisti della mostra Identitalia, The Iconic Italian Brands, ospitata fino al 6 aprile a Roma, presso la sede del Ministero delle Imprese del Made in Italy. Obiettivo, raccontare decenni di vita del Paese attraverso oggetti e prodotti che hanno caratterizzato la sua quotidianità e costruito il suo immaginario. E continuano a farlo. Curata da Carlo Martino e Francesco Zurlo, docenti di Design all’ateneo La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano, l’esposizione si fa dunque occasione per riflettere sulla vita dei brand e sul linguaggio che hanno contribuito a creare. Più spunti per ripensare anche alle case di ieri e di oggi. Il design qui si mostra in tutte le sue sfumature e fasi, dalla cultura del progetto alla creazione del packaging, fino alle immagini pubblicitarie e oltre. E ogni brand ha la sua attualità, fatta di nuove collezioni, intuizioni, visioni. E pezzi iconici ancora sul mercato. Così Flos, con le lampade Parentesi e Toio, leggere allo sguardo ma solide e potenti. O Artemide, con Eclisse, Compasso d’Oro 1967. E molti altri.

Un'immagine dell'allestimento della mostra "Identitalia, The Iconic Italian Brands"

Roma celebra il design anche al Macro, con Luigi Serafini. Una casa ontologica, visitabile fino al 25 agosto, che, nell’allestimento evoca l’abitazione romana dell’architetto e designer per indagare il suo personale linguaggio creativo. Autore del Codex Seraphinianus, in cui ha raccolto oltre mille disegni realizzati tra il 1976 e il 1978, vede la casa come una specie di “enciclopedia” abitabile del gusto, o più ancora del sapere associato al gusto, tra curiosità e storia. Rhinoceros gallery ospita le creazioni di Ronan Bouroullec, con il suo design di grande impatto ma al contempo sobrio e poetico. Architettonico. 

Lìidea di casa di Luigi Serafini in mostra al Macro

PARETI FIORITE: OCCHI APERTI SULLA PRIMAVERA

Sono i papaveri a farsi motivo ornamentale nel tessuto jacquard di Colony, in otto colori, dall’avorio al porpora, disponibile anche come carta da parati, pensato per portare in casa un’eterna primavera. Nella bella stagione, i fiori sono un decoro ricercato. E a volte, diventano protagonisti. La natura apre nuovi orizzonti con Art in Rolls Collection, carta da parati dipinta a mano presentata da Mezzaluna Italia. A impreziosire le creazioni sono applicazioni 3d in porcellana, vetro di Murano, pelle e metallo. Adriani e Rossi presenta carta da parati con effetto tessuto vellutato. E InstabileLab, con Artistic, fa fiorire le nuvole per creare scenari inattesi. Si conferma dunque l’idea di una casa su misura di chi la abita, che sia per le esigenze della sua quotidianità o per le urgenze della sua fantasia, con la voglia di sentirsi lontani, in una realtà “altra”, fiabesca. Vivido è il rivestimento murale “wet system” brevettato Wall&decò, dedicato agli ambienti umidi, per portare suggestioni da boschi e giardini nella stanza da bagno e perfino nella doccia. Speciali “fioriture” saranno sotto i riflettori anche a Milano, alla Milano Design Week. Treedom, al Giardino Camilla Cederna, presenta, dal 15 al 21 aprile, un’installazione site-specific di Accademia di Aracne, che “veste” alcuni alberi, mostrandoli quasi come sculture vive. 

"Papaveri" di Colony
Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 06:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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