Il Nyt attacca i grandi marchi della moda: «Migliaia di donne sfruttate a 1,50 l'ora»

Venerdì 21 Settembre 2018
Il Nyt attacca i grandi marchi della moda: «Migliaia di donne sfruttate a 1,50 l'ora»
Il New York Times parla delle ombre dell'economia italiana e della moda in particolare, per la quale - secondo il quotidiano americano - sono in molti a lavorare da casa, sottopagati e senza contratto, vale a dire in nero. Nell'inchiesta realizzata in Puglia, intitolata 'Inside Italy's Shadow Economy' si racconta, con testimonianze anche anonime, il lavoro di migliaia di donne che ricevono dal laboratorio locale un euro per ogni metro di stoffa cucita o ricamano paillettes per 1.50-2 euro l'ora. Di questa manodopera si servirebbero grandi marchi attraverso il contoterzi. In particolare, si fanno i nomi di brand come Max Mara (che ha aperto la seconda giornata di Milano Moda Donna) e di Fendi (altro marchio in passerella). 

Un articolo che 
«amareggia e lascia perplessi per tanti motivi», recita una nota della Camera della moda italiana. Come lo scrittore Edoardo Nesi riconosce nel suo acclamato libro 'History of My Peoplè (Storia della mia gentè, ndr) pubblicato nel 2013, la filiera italiana è da molto tempo sotto attacco». «CNMI e i suoi Soci si impegnano da tempo al fine di rendere la filiera italiana resiliente, equa e tutelante su tutti i fronti. È un processo complicato che richiede tempo.
Non ci sono soluzioni facili ma con il nostro Tavolo di Lavoro sulla Sostenibilità abbiamo già ottenuto concreti risultati e continuiamo a implementare soluzioni costruite su fatti in un'ottica di sistema. Purtroppo questi risultati e progressi - si legge nel comunicato - sono stati omessi nell'articolo del NYT che ha invece voluto trattare un caso circoscritto per inquadrare un contesto più ampio, perdendone il senso generale».
 
 
Ultimo aggiornamento: 20:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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