Moda, in mano alle famiglie l'83% delle aziende. Il 66% sono guidate dagli eredi

Lunedì 12 Giugno 2017
Sfilata durante la 91esima edizione di Pitti a Firenze
La famiglia va sempre di più quando si tratta di moda. Il 66% delle aziende familiari italiane ha un management composto da componenti della famiglia, contro il 25% medio degli altri grandi paesi europei. È questa la fotografia che emerge dai dati diffusi durante la terza edizione del convegno “Il Fashion italiano nel mondo“, organizzato da EY all’Hotel Four Seasons di Firenze, con il Patrocinio di Pitti Immagine e del Centro di Firenze per la Moda Italiana, in collaborazione con BNL-Gruppo BNP Paribas, AIMPES, associazione pellettieri italiani e Mipel, salone internazionale della pelletteria.

Dunque, i numeri dicono che la percentuale di medie aziende a proprietà familiare (da cui origina circa un terzo dei marchi mondiali del lusso) è pari all’83%, di gran lunga superiore alla media nazionale (65%). Il 45% delle aziende italiane e globali ha in programma di investire di più nell’integrazione della sostenibilità nei prossimi tre anni. «Dalla recente indagine condotta da EY insieme a DNV GL è emerso che il 45% delle aziende italiane e globali ha in programma di investire di più nell’integrazione della sostenibilità nei prossimi tre anni, mentre il 78% delle aziende globali ha migliorato le relazioni con gli stakeholder o ha ottenuto vantaggi competitivi dall’integrazione della sostenibilità nel business», ha commentato Riccardo Giovannini, Partner Med Sustainability Leader di EY. Non solo.

Le società del settore moda spingeranno l'acceleratore sugli investimenti digitali.
Secondo Marco Grieco, Med Leader Advisory CPR Industry, EY: «Il 91% delle aziende del settore pianifica importanti investimenti in programmi digitali, con una spesa cumulata stimata di circa 700 milioni di euro l’anno. Le aree di investimento sono multiple: la comunicazione digitale come strumento di posizionamento del marchio sui mercati globali in maniera coerente e consistente con la strategia, il CRM per facilitare la crescita dei ricavi con una strategia commerciale personalizzata, e la supply chain per ridurre in maniera consistente il capitale circolante aziendale, attraverso modalità di previsione e gestione dello stock più sofisticate e allineate alle esigenze dei consumatori».
Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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