Ilaria Capponi, la modella che non sfila più: «Ho sofferto di disturbi alimentari, ora promuovo la normalità del corpo»

«Lo sport mi ha insegnato ad avere cura del mio corpo»

Martedì 5 Marzo 2024 di Cesare Bonifazi
Ilaria Capponi, la modella che non sfila più: «Ho sofferto di disturbi alimentari, ora promuovo la normalità del corpo»

Quasi due metri di bellezza statuaria: capelli neri, occhi di ghiaccio e un corpo da atleta.

L'ormai ex modella Ilaria Capponi, 33 anni, perugina di nascita, milanese di adozione, con un passato da giocatrice di basket, ha fatto molto parlare di sé per il suo annuncio su Instagram: «Basta! Lascio la passerella: sono un metro e 80 e non è sano pesare 51 chili per entrare in una 38». Una critica al mondo della moda e allo stereotipo della bellezza come magrezza estrema. Adesso si occupa di organizzare eventi, anche di moda, ha un'agenzia di comunicazione, la Axelcomm, e partecipa agli incontri nelle scuole per sensibilizzare all'alimentazione corretta.

Come è arrivata a prendere la decisione di abbandonare il settore?
«Non l'ho abbandonato completamente perché continuo a lavorare in quel mondo. Ho solo smesso di mettere in pericolo il mio corpo. Ho cominciato a 13 anni a posare, poi ho interrotto il lavoro di modella per giocare in maniera professionistica a basket. Quando sono tornata ero diventata una 42, ma che i miei fossero muscoli non interessava a nessuno. I campionari arrivano al massimo alla 40 e non potevo essere selezionata. Ma non è naturale per una ragazza alta come me entrare in quelle taglie».

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Quindi ha deciso di fare il post su Instagram...
«È nata come una provocazione: volevo evidenziare la contraddizione che esiste tra i proclami nel mondo della moda che vuole aprire a modelli diversi e nuovi, con la realtà delle passerelle».

In che senso?
«Credo che ci sia qualcosa di estremamente sbagliato nel fatto che le aziende facciano sfilare 20 modelle taglia 38 alte un metro e 75 e poi propongano delle campagne pubblicitarie con le ragazze taglia 46. La mia è una critica alla normalizzazione del sottopeso come del sovrappeso. A mio parere si perde ciò che sta nel mezzo: il modello terzo che esula dagli eccessi. Parlo della "normalità", se la vogliamo chiamare così».

 

Cosa intende per normalità?
«Nella moda, mi riferisco a tutto l'immaginario degli anni 90. Era un periodo in cui la modella aveva un ruolo: erano bellissime ragazze con tanta personalità. Le persone si voltavano quando passavano per strada. Ai giorni nostri vengono scelte solo modelle che non distolgano in nessun modo l'attenzione dal capo che indossano. Pensi mi fasciavano il seno per ridurlo, malgrado sia nella norma: alla moda non piacciono le curve».

E fuori da quel mondo?
«Parlo della ricerca del normopeso: esistono tabelle scientifiche che misurano l'indice di massa corporea in base alla propria altezza ed è necessario insegnarle ai ragazzi e alle ragazze per evitare i disturbi alimentari. Conosco colleghe che oggi hanno problemi di salute, anche gravi, a causa degli anni di privazioni perenni dovuti alla necessità di rimanere sotto un determinato peso per una determinata altezza».

Una lezione che ha imparato sulla sua pelle perché lei ha parlato anche dei suoi problemi di alimentazione...
«Lo sport mi ha aiutato e mi ha insegnato cosa vuol dire la disciplina e la cura del corpo. Ed è il messaggio che adesso porto nelle scuole con il progetto "Lo sport salva la vita": parlo con i ragazzi dei miei problemi alimentari. Si creano dei bei momenti: spesso sono proprio loro a contattarmi sui social per raccontami le loro storie. Io li aiuto indirizzandoli agli specialisti».

Quindi la moda non dovrebbe rappresentare un canone di bellezza superiore?
«Mi viene sempre mossa questa critica: "la ballerina di danza classica deve essere magra e così le modelle". Secondo me non è necessariamente così. Se è vero che una ballerina deve anche avere la forza di sollevare il proprio corpo, quindi il controllo del peso ha una funzione. L'unico vincolo che hanno i modelli è entrare in un paio di pantaloni. Se si producono pantaloni più larghi, non cambia niente».
 

Ultimo aggiornamento: 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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