Razzismo, il Guardian:
«Poche modelle di colore»

Giovedì 27 Marzo 2014
Naomi Campell
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ROMA - Le donne che vediamo in copertina e sfilare in passerella sono per la maggior parte di pelle bianca, ma l’industria della moda ha bisogno di svegliarsi e aprire all’eterogeneit dei clienti. Con queste parole il quotidiano online The Guardian, edizione britannica, denuncia lo scarso numero di modelle di colore nel fashion system.



In effetti le top model come Naomi Campell e Tyra Banks si contano sulla punta delle dita e la settimana della moda londinese come quella Milanese lo hanno ampiamente dimostrato.



Se il colore nero degli abiti è imperante, non è così anche per il colore della pelle delle indossatrici a differenza delle modelle asiatiche ampiamente utilizzate per sfondare nel mercato cinese e giapponese.



A dispetto del successo di Joan Smalls, modella portoricana dalla pelle scura, al momento una delle più famose top del mondo, le modelle di colore continuano a essere in minoranza. L’articolo denuncia il razzismo in passerella considerandolo peggiore degli aspetti più criticati del mondo della moda, come l’eccessiva magrezza e giovane età delle modelle e più in generale la promozione commerciale che tende alla misoginia e al maschilismo.



Il Guardian riporta una frase detta da Jourdan Dunn a proposito delle copertine delle riviste: «Gli addetti ai lavori sostengono che se un viso dalla pelle nera appare in copertina il magazine non venderà molte copie».



Insomma, nel mondo della moda è più facile che si affermino singole modelle come Naomi, capace di imporsi nello star system per un’oggettiva capacità personale di essere sempre alla ribalta, piuttosto che queste approdino di diritto sulle passerelle.



Al di là del razzismo verso le modelle, diverse le testimonianze di ragazze rifiutate per il colore della pelle, l’articolo trova una spiegazione anche nello scarso rispetto per i clienti di colore, per un mercato che non sia composto da gente bianca.



Celebre il caso di Ophra Winfrey, cacciata da un negozio Hermès e maltrattata in un negozio di lusso in Svizzera perché nera e giudicata non troppo ricca, non essendo stata riconosciuta, per poter fare acquisti in tali store.
Ultimo aggiornamento: 13:34

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