Addio al giornalista Giancarlo Pantanetti, aveva 81 anni per lo più passati a cercare notizie tra tribunali e fatti di cronaca. È stato una colonna portante della redazione del Messaggero di Macerata fino a quando, a 65 anni, era andato in pensione. Una firma storia delle Marche la sua, ha scritto per anni di cronaca nera e giudiziaria occupandosi anche di casi nazionali come, solo per citarne qualcuno, la scomparsa dell'inglese Jeannette Bishop Rothschild e della sua amica friulana Gabriella Guerin sui monti Sibillini a Sarnano o la strage di Sambucheto. Giornalista professionista dal 1969, ha lavorato per la maggior parte della sua carriere alla redazione de Il Messaggero di Macerata, un presidio storico nel centro del capoluogo di provincia marchigiano che Giancarlo, Titì come tutti lo chiamavano, Pantanetti ha contribuito a fare crescere anche formando, con la sua decennale esperienza, decide di giovani collaboratori, futuri giornalisti professionisti.
Era soprattutto un collega dotato di grande umanità, sapeva spiegare come cercare una notizia, come informare con i dettagli scritti sempre con correttezza e precisione. Ci lascia un pezzo del giornalismo marchigiano. Affranta dal dolore la moglie Diana Domizi che con Giancarlo ha passato più di 50 anni della sua vita e lo ha assistito con grande amore fino a questa mattina alle 6 quando è deceduto all'ospedale di Macerata dove era ricoverato da martedì scorso per un aggravamento della sue condizioni di salute.