«Nessuno ci ha avvisato». Non urlano e tagliano corto sulle polemiche, ma l'accusa dei sindaci dei paesi devastati dall'alluvione è chiara. Come quella dei cittadini al presidente delle Marche Francesco Acquaroli: «dove eravate ieri sera?» gli chiede polemicamente una donna di Pianello di Ostra, la frazione più colpita dall'ondata di maltempo dela scorsa notte.
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Molti residenti hanno lamentato una carenza di aiuti e soccorsi nell'immediato, sfogandosi con i cronisti. «Non abbiamo avuto nessun avvertimento particolare» è invece la frase ricorrente sula bocca dei sindaci. «Abbiamo ricevuto soltanto un'allerta gialla della Protezione civile per vento e pioggia, niente che facesse presagire un disastro del genere.
A Barbara, che conta 3 dispersi, il torrente »ha raggiunto un fronte di 60 metri, travolgendo tutto«, dice il sindaco Riccardo Pasqualini. Che sia stato un evento assolutamente eccezionale lo dice anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio quando parla di quantitativi di acqua »veramente straordinari«. Ma qualche problema di allerta c'è stato. «È abbastanza evidente che l'evento, per come si è manifestato, è stato molto peggiore di quello che era stato previsto - dice - ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare adesso ma il tema dell'allartamento sarà da approfondire».
Secondo l'assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, «tutto è successo così in fretta che i Comuni interessati, spesso di piccole dimensioni, non hanno avuto il tempo di reagire e organizzarsi». Cosa che è riuscita invece al Comune di Senigallia, più grande e strutturato, forte della drammatica esperienza dell'alluvione del 2014. Ad ogni buon conto per domani è prevista una nuova allerta »per tutte le Marche». Spetta infatti ai Centri funzionali decentrati in ogni Regione valutare le indicazioni meteo e il possibile evolversi della situazione e sono loro a comunicarlo al Centro funzionale centrale che emette un Bollettino di vigilanza metereologica nazionale a fini di protezione civile, cioè su quegli eventi meteo o idrogeologici che possono avere un impatto sulla popolazione, classificati con un codice di 4 colori in base al livello di allerta: verde, giallo (»fenomeni localizzati« con occasionale pericolo per la sicurezza delle persone»), arancione e rosso.