I fatti che smentiscono la propaganda anti vaccino

Venerdì 9 Giugno 2017
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Egregio direttore,
vorrei fare alcune considerazioni in previsione delle massicce vaccinazioni a cui verranno obbligati molti bambini e ai rischi sugli effetti collaterali di quest'ultime. Premesso che non si capisce come i medici a favore insistano sul fatto che i vaccini, che sono dei farmaci, non abbiano alcun tipo di controindicazione quando anche una semplice aspirina ne può avere, diverse malattie per cui verranno vaccinati i bambini oggi sono praticamente scomparse e non per le vaccinazioni di massa ma per le migliorate condizioni igieniche e la migliore alimentazione rispetto a 60/70 anni fa. Ad un bambino di appena due mesi e con il sistema immunitario non ancora completamente formato, vengono iniettate dosi massicce di mercurio presente nei vaccini come stabilizzante, in dosi enormemente maggiori rispetto a quelle consigliate come minime dai medici stessi. In Giappone l'età minima della prima vaccinazione è stata portata a due anni e si è visto come il numero delle morti in culla sia calato. Ad oggi pochi genitori sanno che quando un bambino dev'essere vaccinato il medico dovrebbe fare una visita completa al bambino stesso per vedere se gode di ottima salute e un anamnesi completa dell'intera famiglia per vedere se ci sono precedenti di malattie, tipo allergie, che le controindicazioni del vaccino possono scatenare. Controindicazioni di cui i medici vaccinatori dovrebbero essere perfettamente a conoscenza e informare i genitori, cosa che avviene raramente.
I medici dovrebbero poi visitare il bambino subito dopo la vaccinazione e registrare eventuali anomalie , come per tutti i farmaci.
Riccardo Bordin
Cadoneghe (Pd)

Caro lettore,
mi permetta di osservare che le sue considerazioni, per essere davvero tali e non scivolare nella propaganda, dovrebbero essere un po' più complete e verificate. Per esempio non è affatto vero che le migliorate condizioni igieniche rendono inutili molte vaccinazioni. Talvolta è l'esatto contrario, come dimostra, per esempio, l'evoluzione della poliomielite. Prima del ventesimo secolo quasi tutti i bambini venivano infettati dal virus polio nei primi mesi di vita. Ma in quel periodo erano ancora protetti dagli anticorpi materni trasmessi durante la gravidanza e non sviluppavano la malattia paralitica. Nel ventesimo secolo il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie ha portato invece ad un aumento dell'età in cui i bambini contraevano la polio, sicché al momento dell'esposizione al virus i bambini non erano più protetti dagli anticorpi materni. Per questo nei Paesi occidentali le epidemie di poliomielite sono emerse con grande violenza proprio nel ventesimo secolo, in particolare tra gli anni 50 e 60 e sono cessate soltanto dopo l'inizio delle campagne di vaccinazione antipolio.
Quanto al Giappone, è stata anche una delle prime nazioni a vietare alcuni vaccini per il sospetto, scientificamente mai provato, che provocassero l'autismo. Ebbene: i dati del sistema sanitario giapponese dicono che dopo quella decisione i casi di autismo nei bambini sono aumentati, non diminuiti. Infine sostenere che morbillo e varicella rinforzino il sistema immunitario, mi sembra perlomeno ardito: secondo le statistiche ufficiali il morbillo è la settima causa di morte nella prima infanzia e solo nel 2013, in tutto il mondo, sono morte a causa del morbillo ben 82 mila persone: provi lei a spiegare ai parenti di una di queste 82 mila vittime che il morbillo può persino fare bene.
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