Inciviltà, teppismo e mancato rispetto delle regole: la colpa non è sempre degli altri o di chi sta in alto

Venerdì 20 Aprile 2018
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Egregio direttore,
non passa giorno senza che giornali e telegiornali riferiscano di atti ostili di studenti o genitori ai danni degli insegnanti. Il fenomeno tradisce quella che è la tendenza del momento, ovvero protestare su tutto. Politici, medici, insegnanti, non si salva nessuno. E la ragione è semplice: non c'è più fiducia della gente nella classe dirigente. Sono anni infatti che il merito viene disatteso, la povertà aumenta, il Paese è ingessato, non ci sono speranze per i giovani e chi deve trovare le soluzioni non fa che litigare oppure è egli stesso incapace. Il messaggio che arriva al Paese è devastante. Gli Italiani sono pieni di rabbia e vivono molte situazioni ( brutti voti a scuola, multe, tasse, cure sbagliate negli ospedali ) ogni volta come una ingiustizia. Dire che va tutto bene può rassicurare qualcuno ma non basta per risolvere i problemi...
Lino Renzetti
San Donà di Piave
Caro lettore,
la cronaca ogni giorno ci mette di fronte a vicende incredibili e terribili. Non solo nel mondo della scuola. Ma stiamo attenti, quando leggiamo e interpretiamo queste realtà, a non fornire facili alibi a coloro che delinquono, aggirano le regole o si comportano da teppisti. E' vero: nel nostro Paese rancore e livore sono diventate le cifre che contraddistinguono i comportamenti quotidiani di molte persone. E una classe dirigente non può essere estranea a tutto questo. Ma se un ragazzo umilia un professore costringendolo ad inginocchiarsi e a scusarsi dopo un brutto voto, la responsabilità non è di chi governa o occupa posti di comando. Ma di chi non ha insegnato, con le buone o se necessario con le cattive, a questo adolescente il rispetto e il sacrificio. Che sono valori fondamentali e imprescindibili ovunque: in un Paese ingessato o in un Paese estremamente dinamico.
La colpa non può essere sempre degli altri. Ciascuno di noi ha la possibilità di discernere e di decidere. Nel bene come nel male. Non siamo componenti indefinite di un universo. Siamo esseri umani e, in quanto tali, dotati di libero arbitrio e della capacità di scegliere. Chi sta in alto deve fare la sua parte, ma questo, fatte le debite proporzioni, compete anche a chi sta in basso o in mezzo. C'è una verità semplice quanto ovvia, che non va mai dimenticata: il paese reale è spesso migliore di chi lo governa. Ma una classe dirigente è comunque lo specchio, seppur un po' deformato, di un popolo.
Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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