La sposa-bambina: così è nata una notizia. Se abbiamo sbagliato, è giusto riconoscerlo

Giovedì 23 Novembre 2017
31
Caro direttore,
ho letto l’altro ieri sul nostro giornale una notizia che mi ha molto impressionata: quella della sposa bambina violentata dal “marito”. Una storia agghiacciante che si sarebbe verificata in provincia di Padova. Il giorno successivo mi attendevo di leggere sul giornale ulteriori particolari sui fatti esposti e reazioni. Invece non ho visto nulla. Non solo: su un sito di informazione web ho letto che la notizia non era stata confermata. Mi permetto di chiederle: come stanno veramente le cose?

A.G.
Venezia

Caro lettore,
il nostro è un mestiere complicato. Dove spesso è difficile capire dove inizia e dove finisce la verità. Ma chi fa informazione ha anche il dovere della trasparenza, innanzitutto nei confronti dei propri lettori. I fatti, per come li conosciamo fino ad oggi, sono questi. Un nostro giornalista, a Padova nell’ambito della presentazione della nuova sala protetta per l’audizione delle vittime di violenza gestita dal Soroptimist e dall’Arma dei Carabinieri, ha raccolto, da una fonte ufficiale e qualificata, la storia. Per essere ancora più chiari: non si era trattato di una battuta o di una “voce del sen sfuggita”, ma di un racconto articolato, circostanziato e ricco di dettagli. Data la credibilità della fonte, la dovizia di particolari, il luogo stesso in cui la notizia era stata raccolta e nella difficoltà di fare ulteriore verifiche alla luce anche dell’epoca in cui la drammatica vicenda si sarebbe verificata (almeno un anno fa), abbiamo scelto di rendere pubblica la storia. Che ha fatto, naturalmente, molto rumore, è stata ripresa e commentata da altri organi di informazione, sia sua carta che su Internet. Il giorno successivo abbiamo cercato di approfondire e di cercare ulteriori conferme. Senza riuscirci. Anzi, seppur informalmente, fonti investigative hanno negato a noi come ad altri giornali di essere a conoscenza dei fatti narrati. Questa, almeno allo stato attuale, è la realtà. Avremmo potuto prendere tempo, fare ulteriori ricerche e verifiche. Le faremo ovviamente. Ma intanto abbiamo un dovere: quello, appunto, della trasparenza e della correttezza. Se abbiamo scritto sul nostro giornale una notizia inesatta o non corrispondente ai fatti dobbiamo, innanzitutto, prenderne atto e scusarci. Con i lettori e con chi si è sentito colpito o turbato da quella notizia. Un fatto è certo: non era nostra intenzione strumentalizzare i fatti. Commenti e considerazioni sulla vicenda che abbiamo letto e ascoltato non ci appartengono in alcun modo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci