Lerner, Sofri e la doppia morale di una certa sinistra che non è mai disposta a riconoscere i propri errori

Sabato 6 Agosto 2022
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Egregio direttore,
vedo che sulle pagine del Gazzettino non avete dato nessuno spazio a una notizia che invece, secondo me, andava messa in evidenza. Mi riferisco agli auguri che il celebre giornalista Gad Lerner ha inviato all'ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri, condannato per l'omicidio Calabresi che ha compiuto recentemente 80 anni. Lerner, con sommo sprezzo del ridicolo ma anche del buon gusto e di molto altro, ha scritto su un social: Buoni 80 anni caro Adriano. Vissuti dalla parte giusta. Dalla parte giusta? Ma scherziamo?


Enrico Fratter
Treviso


Caro lettore,
un giornale non può contenere tutto. Dovendo scegliere, talvolta - forse sbagliando - si preferisce dare spazio alle notizie piuttosto che alle idiozie. Perché, come minimo, è difficile catalogare diversamente quegli auguri a Sofri. Comunque le posso garantire una cosa: Gad Lerner mentre scriveva quelle frasi non scherzava affatto. La pensa veramente così. E con lui la pensano nello stesso modo tanti altri. Quelle parole sono il riflesso condizionato di una sinistra che coltiva un principio di superiorità, che non è mai disposta a riconoscere i propri errori, che non intende chiedere scusa né pagare per le proprie responsabilità. Proprio perché si ritiene dalla parte giusta a prescindere, qualunque cosa accada. Per chi non se lo ricorda, il neo ottantenne Adriano Sofri, ex leader di Lotta Continua, è stato condannato dopo innumerevoli pronunciamenti, a 22 anni di carcere come mandante, insieme all'esule Giorgio Pietrostefani, dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Sofri pur assumendosi la responsabilità morale e politica di quell'assassinio, arrivato al culmine di una feroce campagna di stampa contro il commissario accusato ingiustamente di essere coinvolto nella morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli dopo la strage di Piazza Fontana, si è pero sempre dichiarato innocente dal punto di visto penale. I tribunali dello Stato italiano (sul caso sono state emesse ben 14 sentenze) l'hanno invece considerato colpevole in via definitiva. Cosa dobbiamo aggiungere? Semplicemente che se Lerner ritiene che un cittadino condannato a 22 anni per l'assassinio di una persona innocente abbia sempre vissuto dalla parte giusta, evidentemente abbiamo un'idea molto diversa della sua del concetto di parte giusta. Ma di ciò siamo orgogliosi.
 

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