Il No di una parte politica della sinistra al decreto Salvini ha ben poco a che fare con la sicurezza

Domenica 6 Gennaio 2019
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Gentile Direttore,
leggo e sento da più parti che l'atteggiamento di alcuni sindaci di sinistra contrari al Decreto Sicurezza sarebbe ispirato da presunti motivi elettoralistici. A prescindere dal fatto che perseguire la sicurezza dei propri cittadini dovrebbe essere in cima alle priorità dei Sindaci, mi può spiegare quale vantaggio in termini di voti potrebbe arrecare una politica favorevole all'immigrazione clandestina, alla permanenza dei migranti sul territorio nazionale e alla concessione a loro di diritti (se non addirittura privilegi) che vanno a scapito di quelli degli italiani? A me sembra che tutti i sondaggi indichino la contrarietà della stragrande maggioranza degli elettori al flusso migratorio indiscriminato e che questo venga percepito (e non è sola percezione ma dato di fatto), come fattore concorrente alla diffusione di reati e criminalità. Se Matteo Salvini è riuscito a raddoppiare il proprio consenso elettorale da quando è al Governo, lo deve essenzialmente alla sua ferma opposizione all'arrivo e alla permanenza dei migranti. E se il PD continua a perdere consensi, la ragione è simmetrica e contraria ai progressi della Lega.
Bruno Di Fabio
Venezia



Caro lettore,
non so se la campagna per il No al decreto sicurezza messa in atto da alcuni sindaci, tutti del Pd o espressione di liste di sinistra, sia motivata da ragioni elettorali. Credo piuttosto che si inserisca appieno nella crisi del Pd e nella confusa fase precongressuale che il Partito Democratico sta vivendo. Il No al decreto sicurezza ha per i suoi promotori un significato che va al di là dei contenuti del decreto stesso. Per usare una celebre battuta di Nanni Moretti, è il tentativo di dire qualcosa di sinistra e di restituire in questo modo uno spazio di iniziativa politica a un'area di opposizione prima sconfitta seccamente sul piano elettorale, poi apparsa assai poco efficace nel contrastare concretamente l'azione del governo giallo-verde. La scelta del decreto sicurezza non è casuale: questa è una delle misure simbolo di Salvini, il leader che la sinistra considera, assai più di Di Maio e dei pentastellati, il vero nemico. In secondo luogo i sindaci del No sperano, con la loro iniziativa, di aprire qualche contraddizione nell'alleanza di governo facendo leva sulla componente più movimentista di M5S, quella che ha nel Presidente della Camera Fico uno dei suoi punti di riferimento. In terzo luogo questa iniziativa è, per alcuni dei suoi promotori, anche un tentativo di condizionare e orientare il dibattito congressuale del Pd, sia sul piano dei contenuti che su quello dei candidati. È ancora troppo presto per capire se l'operazione raggiungerà tutti o in parte questi obiettivi. Ma è fondato il sospetto che la sicurezza dei cittadini non sia esattamente l'unico e neppure il principale motivo all'origine della nascita del fronte del no al decreto Salvini.
Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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