Referendum, voto importante non una scelta epocale

Venerdì 14 Ottobre 2016
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Egregio direttore, 
dobbiamo votare Si perché coloro che della politica ne hanno fatto mestiere non intendono mollare l’osso e lottano affinché vinca il No. Che cosa poteva fare Bersani con una laurea in filosofia? Se fortunato poteva essere un insegnante come tanti comuni mortali. D’Alema, invece, si vanta di aver superato tutti gli esami e di non aver consapevolmente conseguito il titolo accademico. Certamente la manna del vecchio Pci è stata di supporto, tanto da trasformarlo in un proprietario terriero con un ottimo vigneto a Otricoli in Umbria. Il vino che produce è molto buono. Sono questi e altri i motivi per cui votano No.

La vita comoda piace a tutti e l’attuale disordine costituzionale, in alcuni passaggi, avalla la confusione invece di garantire certezza. Notiamo, invece, che sia la destra sia la sinistra hanno ancora delle vecchie incrostazioni d’idee dure a morire. Di Berlusconi si sono perse le tracce. Per caso, avete visto chi sono quelli che si sono uniti al coro di D’Alema? Osservate le facce, valutate i curricula di provenienza e scoprite anche i loro vantaggi e vitalizi che questa sfasciata Repubblica garantisce loro. Ecco perché dobbiamo votare Si.


Michele d’Adderio
Scorzè (Venezia)


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Caro lettore,
come avrà visto ospitiamo le opinioni di tutti, convinti fautori del Sì e pervicaci sponsor del No. Continuo però a pensare che il dibattito intorno al referendum costituzionale esuli spesso dai contenuti della riforma, abbia toni eccessivi e, soprattutto, si sia caricato di un valore epocale che forse non ha. Sia chiaro: il voto del 4 dicembre sarà un momento importante della nostra vita democratica, perchè quel giorno si decideranno cambiamenti non marginali della nostra Carta costitizionale e degli assetti istituzionali. Ma, così come non credo che se vincerà il Sì ci sarà una deriva autoritaria o si ridurranno le nostre libertà costituzionali, ugualmente penso che non resusciteremo la Prima Repubblica e l’economia non andrà a rotoli se a prevalere sarà il No. Un po’ più di serenità, di concretezza e di confronto sui contenuti e non sugli slogan sarebbe utile a tutti.
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