Sbagliato ridicolizzare le paure: così si consegnano ai movimenti estremistici

Venerdì 8 Dicembre 2017
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Caro direttore,
concordo pienamente con la risposta che dà al sig. Franco Vicentini quanto al ritorno di Mussolini. Vorrei anche tranquillizzarlo su un eventuale pericolo in questo senso. È cambiata la storia ed anche il periodo e non vedo Mussolini nel panorama politico odierno e futuro. Premetto che sono nato nell'immediato dopoguerra perciò quello che so è raccontato o letto. Facciamoci però alcune domande. Gruppi neo... si sviluppano cavalcando il malcontento popolare. Senza dilungarci andiamo ad alcuni fatti. C'era fino agli anni 80 la legge 36 di mussoliniana memoria fatta per proteggere il risparmio. Abrogata le quale abbiamo visto cosa sta succedendo con le banche. C'era la certezza della pena. Assassini rei confessi ora possono stare ai domiciliari in attesa di non si sa cosa. Se ti capita di sorprendere dei malviventi in casa, nella tua casa, non sai cosa fare. Non possiamo lasciare i ragazzi soli al ritorno dalla scuola perché l'orco è in agguato. Non parliamo di donne o ragazze sole che magari finito il turno di lavoro devono raggiungere l'automobile parcheggiata nei dintorni. Quando la gente invoca Mussolini senz'altro non lo fa per nostalgia del ventennio ma per un senso di certezza della pena e di protezione.


Adriano Mariutti
Zoppola (Pordenone)


Caro lettore,
le paure non vanno né ingigantite né strumentalizzate. Ma neppure ignorate. Vanno invece comprese per capire come superarle, trovando rimedi e soluzioni. Vedo invece molti che, soprattutto a sinistra, irridono le paure, le ridicolizzano, considerandole figlie di ignoranza e scarsa cultura. È un atteggiamento sbagliato. Perché in questo modo, tra l'altro, si consegnano temi che sono reali, carne viva nella nostra società, ai movimenti estremisti. Sui temi della sicurezza e anche dell'immigrazione c'è troppa ipocrisia: non si ha il coraggio e l'onestà intellettuale di affrontare i problemi per quello che sono e per l'impatto che hanno sulla gente comune. Ci si ripara dietro le certezze ideologiche, i proclami o magari le statistiche rassicuranti. Ma le cifre, da sole, spesso svelano solo verità parziali. Se i reati diminuiscono in numero ma aumenta la percezione di insicurezza della gente, significa che il problema non solo continua ad esistere ma che è peggiorato. I movimenti neo-fascisti vanno contrastati con durezza e la violenza politica va combattuta in modo energico. Ma l'antifascismo di maniera e da salotto non serve a nulla. È quasi sempre un modo per parlare d'altro, un alibi per evitare di fare i conti con la realtà.
Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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