La società delle parole che non dicono niente

Domenica 24 Luglio 2016
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Si racconta che, al termine della prima predica di Albino Luciani, neo eletto patriarca di Venezia, nella basilica di san Marco, un monsignore abbia esclamato: “Roba da putèi!”. Luciani si era laureato alla Gregoriana, la più prestigiosa delle università pontifice di Roma, ed era una persona molto "studiata". Ma si era proposto, nel suo impegno di prete e di vescovo, di farsi sempre capire da tutti. E tutti ricordiamo con simpatia come ci sia riuscito con un parlare facile, abbellito spesso di racconti e aneddoti che tenevano desta l’attenzione degli ascoltatori.
Ora, non di rado, capita di leggere o ascoltare discorsi pieni di parole difficili o in inglese, come un gergo per gente studiata. Una domanda allora per queste persone che seguono questa moda (giornalisti, uomini pubblici, predicatori, ecc...): “Ma a voi interessa davvero farvi capire dalla gente o che altro avete in testa?”
Stessa domanda andrebbe fatta ai conduttori delle "chiacchierate" in Tv, dove i partecipanti si interrompono continuamente e gli ascoltatori finiscono con non capire niente. Qualcuno ci ascolterà? 

Natale Trevisan

Caro lettore, 
ascoltando certi dibattiti televisivi, l'impressione che danno alcuni protagonisti particolarmente verbosi e dialetticamente aggressivi è di non essere affatto interessati ad ascoltare ciò che dicono gli altri partecipanti al confronto e neppure smaniano per convincerli delle loro ragioni. Vogliono solo bucare il video, marcare il territorio, imporsi non importa come e a quale prezzo. Qualcuno li ascolterà? Per loro è tutto indifferente, basta essere visti e possibilmente ricordati. Il loro obiettivo è ritagliarsi uno spazio, piccolo o grande che sia, nell'immaginario collettivo. O almeno aver l'illusione di esserci riusciti. È stato scritto che la nostra è la società della comunicazione globale. Ed è assolutamente vero. Ma è anche la società in cui in tanti si parlano addosso, chiusi nel loro circuito autoreferenziale e nel loro egocentrismo. Per nulla interessati a comunicare davvero con gli altri, ma ad imporsi. Purtroppo, per noi e per loro, dietro tante parole è davvero difficile intravedere parvenze di pensiero. Che è ciò che manca al nostro tempo. Dove molti parlano senza dire niente.
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