Referendum, il Pd è stato sopraffatto dagli eventi Renzi lo ha capito, altri dirigenti ancora no

Mercoledì 25 Ottobre 2017
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Caro direttore, sono fra coloro che non è andato a votare domenica. Non l’ho fatto perchè ero in altre faccende affaccendato, ma per una scelta precisa. Mi è sembrato il modo più efficace per contrastare un referendum che ritenevo e ritengo sbagliato. Prendo atto che la maggioranza non la pensa come me e confesso anche che sono stato sorpreso dalla quantità di persone che è andata a votare. Non ho però francamente capito l’atteggiamento del Pd in tutta questa vicenda. Indeciso e assente a livello nazionale, diviso, prima e anche dopo il voto, a livello regionale. C’è da sorprendersi poi se la Lega vince?
Luigi Zanon
Padova


Caro lettore, in particolare per ciò che riguarda il Veneto, mi sembra di poter dire che il Partito democratico nazionale sia stato sopraffatto dagli eventi. Nonostante i segnali che arrivavano dal territorio, prima fra tutti la decisione del Pd regionale veneto di schierarsi a maggioranza per il Sì al referendum, il principale partito italiano non ha capito ciò che stava accadendo in Veneto e anche in Lombardia. Ho sottovalutato il referendum e il suo possibile valore politico. Non ha neppure deciso di contrastarlo. Ha assunto una posizione passiva, da spettatore disinteressato. La linea del “voto inutile” scelta damolti dirigenti e dallo stesso Renzi, è stata la diretta conseguenza di questo atteggiamento di disattenzione. Una volta conosciuti i risultati del voto di domenica, lo stesso Renzi, dimostrando ancora una volta intelligenza politica e abilità manovriera, ha immediatamente corretto la rotta parlando di risultato referendario importante, che non va minimizzato ma anzi preso sul serio. E ha lanciato l’ipotesi di un patto sulle tasse. E’ difficile valutare se questo basterà a far rientrare in gioco il Pd anche perchè ampi settori del partito non sembrano aver recepito il cambio di marcia deciso dal segretario nazionale. Ma la questione più importante è un’altra: ancora una volta il Pd è apparso distante dal profondo sentire del Nord del Paese e d a quello di molti suoi stessi elettori. Non è stato in grado nè di ascoltare nè di interpretare malesseri e domande di cambiamento. E questo non è un problema di poco conto per un partito che aspira a governare l’Italia.
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