Napolitano fondamentale elemento di equilibrio in una fase complessa per il Paese con un riconosciuto ruolo politico

Sabato 30 Settembre 2023

Caro direttore,
Napolitano è stato dipinto dai media come un grande statista, stimatissimo, amatissimo. Secondo Bergoglio fu persino un "Eroe della Patria" per aver accettato il suo secondo mandato. Ai suoi funerali erano presenti, oltre ai granatieri, agli alti ufficiali e a Mattarella. Ai funerali di Berlusconi, destituito da Napolitano e descritto universalmente da giornali e tv per anni ed anni come un quasi-pedofilo, un evasore, un mafioso, c'è stata una enorme partecipazione popolare, un altissimo prelato ha speso per lui una splendida omelia, la gente era commossa, partecipava. Questa è un'altra riprova dell'abisso che separa i media, la politica e le istituzioni -Vaticano compreso- dalla realtà quotidiana e dal sentire della gente. Lei concorda con quanto dico o ha un'altra lettura?

Ferdinando Parigi
Pordenone


Caro lettore, mi permetta una premessa "metodologica".

E' una tentazione che abbiamo tutti quella di ritenerci interpreti di ciò che pensa la "gente" e di far coincidere il nostro sentire con quello che è o sarebbe il sentimento popolare. Ma non è sempre così. E starei attento anche a considerare la "piazza", sia pure quella di un funerale, come un efficace termometro di consenso. "Piazze piene, urne vuote" ha spesso contraddistinto la storia politica italiana, regalando cocenti delusioni post elettorali ad alcuni partiti e movimenti. Un giudizio sull'esperienza e l'operato dell'ex presidente Napolitano deve sfuggire da ogni enfasi retorica e partigiana, ma non può neppure derivare semplicemente da impropri confronti. Napolitano è stato a lungo un dirigente politico comunista e post comunista e in quel ruolo ha certamente commesso errori (come non ricordare l'appoggio all'invasione dell'Ungheria nel 1958?)e assunto posizioni inevitabilmente divisive. Anche la sua interpretazione del ruolo di Capo dello Stato, secondo alcuni piuttosto estensiva, è stata oggetto di critiche. Tuttavia ogni bilancio è fatto di luci e ombre. E sarebbe sbagliato sottolineare solo le prime ed ignorare le seconde. Nel caso di Napolitano, in particolare, il fatto di essere stato il primo Presidente della Repubblica ad essere stato eletto due volte alla massima carica dello Stato non può essere archiviato come un semplice dato statistico. E' invece la dimostrazione che, in una complessa fase della nostra vita nazionale, Napolitano ha rappresentato, per autorevolezza e spessore istituzionale, un fondamentale elemento di equilibrio e di stabilità democratica. Per questa ragione non una, ma tutte le forze politiche gli chiesero di rimanere al Quirinale, riconoscendogli quindi un ruolo e un peso non solo istituzionale ma anche politico, che fino a quel momento nessun presidente della Repubblica aveva avuto. E questo è un dato che, quali siano le simpatie politiche di ciascuno, non si può ignorare.

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