Egregio Direttore,
mi dispiace, ma non sono d'accordo con Lei. Il titolo del suo giornale di ieri Migranti, ultimatum alla Ue non è corretto. L'ultimatum è un termine militare, e noi, come nazione, non siamo particolarmente bravi in materia. Il termine esatto è: ricatto. E qui siamo molto più forti. E, ma lo sanno già tutti, ci isoliamo sempre più in Europa. Fra poco saremo come l'Argentina. Se a lei va bene !!! Io per questo paese vorrei un avvenire migliore.
Antonio Seguso
Bruxelles
Caro lettore,
lei può non essere d'accordo con me o con i titoli del Gazzettino. Ma non può piegare la lingua italiana a suo uso e consumo. L'ultimatum è un termine che appartiene al diritto internazionale ed è un atto giuridico unilaterale con lo quale uno Stato fa conoscere a un altro Stato le sue ultime e perentorie decisioni su una determinata questione, chiedendo precisa risposta. Mi sembra l'esatta fotografia dello stato dei rapporti tra Italia e Unione Europea sulla questione dei migranti: il governo italiano, per bocca del suo vice-presidente del Consiglio, ha chiesto alle Ue di assumersi le proprie responsabilità sulla redistribuzione dei migranti, in caso contrario ha dichiarato di non essere più disposto a versare a Bruxelles i contributi previsti(20 miliardi). Naturalmente questa posizione può essere considerata un ricatto, ma si tratta di un giudizio politico. Personalmente non condivido l'attitudine di alcuni esponenti di questo governo ad esasperare ogni confronto con dichiarazioni ad alzo zero, ma mi rifiuto di pensare che far valere con fermezza le proprie ragioni e non accettare passivamente le scelte di Bruxelles equivalga a isolarsi o ci porti a diventare come l'Argentina. Direi che abbiamo pagato un prezzo già alto alle scelte economiche e sociali dell'Europa. E' giunto il momento di riequilibrarle. E' un nostro diritto. Anche perchè, come accade con tutta evidenza nel caso dei migranti, troppo spesso non siamo noi ai isolarci dall'Europa, ma è l'Europa a lasciarci soli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA mi dispiace, ma non sono d'accordo con Lei. Il titolo del suo giornale di ieri Migranti, ultimatum alla Ue non è corretto. L'ultimatum è un termine militare, e noi, come nazione, non siamo particolarmente bravi in materia. Il termine esatto è: ricatto. E qui siamo molto più forti. E, ma lo sanno già tutti, ci isoliamo sempre più in Europa. Fra poco saremo come l'Argentina. Se a lei va bene !!! Io per questo paese vorrei un avvenire migliore.
Antonio Seguso
Bruxelles
Caro lettore,
lei può non essere d'accordo con me o con i titoli del Gazzettino. Ma non può piegare la lingua italiana a suo uso e consumo. L'ultimatum è un termine che appartiene al diritto internazionale ed è un atto giuridico unilaterale con lo quale uno Stato fa conoscere a un altro Stato le sue ultime e perentorie decisioni su una determinata questione, chiedendo precisa risposta. Mi sembra l'esatta fotografia dello stato dei rapporti tra Italia e Unione Europea sulla questione dei migranti: il governo italiano, per bocca del suo vice-presidente del Consiglio, ha chiesto alle Ue di assumersi le proprie responsabilità sulla redistribuzione dei migranti, in caso contrario ha dichiarato di non essere più disposto a versare a Bruxelles i contributi previsti(20 miliardi). Naturalmente questa posizione può essere considerata un ricatto, ma si tratta di un giudizio politico. Personalmente non condivido l'attitudine di alcuni esponenti di questo governo ad esasperare ogni confronto con dichiarazioni ad alzo zero, ma mi rifiuto di pensare che far valere con fermezza le proprie ragioni e non accettare passivamente le scelte di Bruxelles equivalga a isolarsi o ci porti a diventare come l'Argentina. Direi che abbiamo pagato un prezzo già alto alle scelte economiche e sociali dell'Europa. E' giunto il momento di riequilibrarle. E' un nostro diritto. Anche perchè, come accade con tutta evidenza nel caso dei migranti, troppo spesso non siamo noi ai isolarci dall'Europa, ma è l'Europa a lasciarci soli.