Pagare i clandestini per andarsene è un incentivo per arrivare in Italia

Martedì 17 Gennaio 2017
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Gentile direttore
è a suo avviso riproponibile , quanto dichiarato nel 2006 dall'allora Ministro degli Interni Amato. Cito: Amato ha parlato della definizione di un sistema di rimpatri volontari, in primo luogo per gli espulsi meno gradevoli che, in caso contrario, rischiano di restare sul territorio nazionale. L'idea del ministro Amato è stata definita dallo stesso realistica, ma con il rischio di fraintendimento. Senza accordi di riammissione con i Paesi di origine - ha premesso il ministro - si crea di fatto un circolo vizioso per cui gli espulsi restano in Italia: perciò, fino a quando questi accordi non saranno fatti, e in gran numero, dobbiamo metterci in condizione di mandare davvero via questi soggetti, anche vedendo se si riesce a convincerli. Qualcuno potrebbe rimproverarci un'eccessiva benevolenza nei confronti di persone che hanno commesso reati ma si tratta di una scelta: vogliamo che se ne vadano o che restino? Tra l'altro, lo dico anche con un pizzico di cinismo, il costo per il contribuente sarebbe di molto inferiore a quello determinato dal loro trattenimento, per periodi più o meno lunghi, in carcere. 

Avevo allora, condiviso il realismo del Ministro degli Interni. Riconoscere una buonauscita al migrante incollocabile oggi più di allora è a mio avviso riproponibile. Inoltre potremmo convincerne una buona parte ad accettare una parziale accompagnatoria chiaramente con denaro europeo, qualora dovessero trovarsi al bivio tra la condanna penale e il rimpatrio volontario. 


Antonio Padovese 
operatore di sportello immigrati.
Mestre 


Caro lettore,
apprezzo le buone intenzioni e il pragmatismo, ma l'idea di pagare per andarsene chi è entrato nel nostro Paese in spregio alle leggi (cioè da clandestino), mi sembra davvero insostenibile. Sia sul piano etico sia su quello sostanziale, ossia dell'efficacia di un tale provvedimento. Credo infatti che noi dobbiamo far tutto ciò che è possibile, nel rispetto di leggi e trattati internazionali, per disincentivare gli arrivi di migranti. Non il contrario. Dare o promettere una buonuscita agli irregolari per tornarsene a casa loro (usando soldi europei o italiani fa poca differenza) rappresenterebbe invece un ulteriore incentivo a sbarcare in Italia: male che vada il migrante potrebbe poi sempre ritornarsene al suo Paese con un piccolo gruzzolo. Pronto magari per riprovarci appena possibile. Oltre al danno la beffa.
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