Signor Direttore,
ma chi è oggi al governo, non ricorda più dove ha pescato i voti? Scontata la voglia di cambiamento, tra ceti popolari, piccolo borghesi, pensionati c'è una marea di persone con 40/50mila Euro in Banca, che se mai dovessero venderli prima della scadenza, se li vedrebbero tagliati di una fetta anche l'8%. Perché incaponirsi con la Ue oltre ogni buon senso? Perché sul voto, stiamo diventando sempre più siciliani, oggi te lo do domani te lo tolgo che il tuo fare non mi garba più... Che stiano attenti se si torna a votare.
Piergiorgio Beraldo
Mestre
Caro lettore,
la manovra del governo non è inadeguata e politicamente debole perché viola i parametri stabiliti da Bruxelles - non sarebbe la prima volta che accade -, ma perché non punta sulla crescita e ciò è particolarmente preoccupante in una fase che vede l'economia internazionale rallentare ed accrescere le sue criticità. Con l'Europa ci si può scontrare e battagliare anche duramente, si può persino sopportare per un certo periodo di tempo uno spread a quota 300, ma bisognerebbe capire con quale obiettivo si fa tutto ciò, per andare ed arrivare dove. A me, per quel che conta, non è chiaro. E mi sembra non lo sia neppure per i mercati finanziari. Se noi, in nome di una ipotetica guerra alla povertà, immoliamo miliardi delal manovra di bilancio per spese assistenziali in un momento in cui avremmo invece bisogno di destinare il massimo di risorse agli investimenti, rischiamo di ritrovarci con più poveri di prima e con una classe media ancora più vessata e indebolita. Mi sembra che a una parte importante del governo in carica sfugga un concetto importante: la ricchezza non esiste in natura, va prodotta prima di poterla di distribuire. Se non creiamo ricchezza non andiamo molto lontano. Lo scoglio da superare è questo. E se ha un senso incaponirsi con Bruxelles è per poter investire di più, non per spendere di più e male.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ma chi è oggi al governo, non ricorda più dove ha pescato i voti? Scontata la voglia di cambiamento, tra ceti popolari, piccolo borghesi, pensionati c'è una marea di persone con 40/50mila Euro in Banca, che se mai dovessero venderli prima della scadenza, se li vedrebbero tagliati di una fetta anche l'8%. Perché incaponirsi con la Ue oltre ogni buon senso? Perché sul voto, stiamo diventando sempre più siciliani, oggi te lo do domani te lo tolgo che il tuo fare non mi garba più... Che stiano attenti se si torna a votare.
Piergiorgio Beraldo
Mestre
Caro lettore,
la manovra del governo non è inadeguata e politicamente debole perché viola i parametri stabiliti da Bruxelles - non sarebbe la prima volta che accade -, ma perché non punta sulla crescita e ciò è particolarmente preoccupante in una fase che vede l'economia internazionale rallentare ed accrescere le sue criticità. Con l'Europa ci si può scontrare e battagliare anche duramente, si può persino sopportare per un certo periodo di tempo uno spread a quota 300, ma bisognerebbe capire con quale obiettivo si fa tutto ciò, per andare ed arrivare dove. A me, per quel che conta, non è chiaro. E mi sembra non lo sia neppure per i mercati finanziari. Se noi, in nome di una ipotetica guerra alla povertà, immoliamo miliardi delal manovra di bilancio per spese assistenziali in un momento in cui avremmo invece bisogno di destinare il massimo di risorse agli investimenti, rischiamo di ritrovarci con più poveri di prima e con una classe media ancora più vessata e indebolita. Mi sembra che a una parte importante del governo in carica sfugga un concetto importante: la ricchezza non esiste in natura, va prodotta prima di poterla di distribuire. Se non creiamo ricchezza non andiamo molto lontano. Lo scoglio da superare è questo. E se ha un senso incaponirsi con Bruxelles è per poter investire di più, non per spendere di più e male.
