​È l'asse franco-tedesco il vero pericolo per l'Italia

Martedì 9 Maggio 2017
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Gentile Direttore, 
come ci si poteva aspettare hanno di nuovo vinto i poteri forti con il rampollo dei Rothschild. Hanno vinto le banche e ha perso il popolo. Già alcuni stamane al giornale radio parlavano di una nuova amicizia franco-tedesca, con un ulteriore rafforzamento dell'euro. A mio parere questo non farà che danneggiare ancora l'Italia: le sanzioni già imposte alla Russia oltre al nuovo rafforzamento valutario non possono che danneggiare ancora di più le esportazioni dell'ormai defunto made in Italy. Si andrà così a marcare ancora il divario tra Paesi forti e Paesi deboli. Sarò pessimista ma io non ci vedo nulla di buono nel futuro europeo: se nel secolo scorso avevano fatto espandere la Germania militarmente ora sono passati a mezzi più intellettivi e raffinati ma l'arroganza è sempre la stessa. Elido Fazi nei suoi pamphlet ipotizzava appunto una terza guerra mondiale, credo avesse visto giusto. 


Matteo Favaro 
Scorzè (Ve)


Caro lettore,
sarei prudente nell'esprimere giudizi sul nuovo presidente francese. Solo le mosse e le scelte concrete ci diranno qual è la vera cifra politica di Macron e non escluderei diverse sorprese, a destra come a sinistra. Mi sembra però difficile sostenere che con l'elezione di Macron ha perso il popolo. Un presidente eletto con oltre il 65 per cento dei voti non può che essere stato scelto e votato dal popolo francese, non solo dalle élite intellettuali ed economiche. Allo stesso modo sarei più cauto di molti che in Italia hanno brindato ed esultato alla sua elezione. La scelta di Macron di fare la sua prima visita da presidente ad Angela Merkel lascia intendere che il disegno del nuovo capo dell'Eliseo sia quello di ricostituire un asse franco-tedesco come guida dell'Europa. Una prospettiva che l'Italia dovrebbe guardare perlomeno con cautela se non con preoccupazione. Le alleanze sulla direttrice Betlino-Parigi non hanno mai giovato al nostro Paese. Anzi lo hanno spesso penalizzato a tutto vantaggio di altre nazioni. E l'attuale debolezza degli equilibri politici italiani rende questa prospettiva ancora più preoccupante.
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